lunedì 29 gennaio 2018

Recensione 'Quattro tazze di tempesta' di Federica Brunini


Buon inizio di settimana lettori! Mancano ormai pochi giorni alla fine del primo mese di questo nuovo 2018 ed è molto probabile che il blog si arricchisca di molte nuove recensioni, dovendo portare a termine una serie di obiettivi mensili per via delle challenge di lettura a cui ho deciso di partecipare. Oggi vi parlo di un romanzo che stazionava davvero da moltissimo tempo sullo scaffale dei libri da leggere per cui, non volendo tediarvi oltre, vado a cominciare!





Quattro tazze di tempesta
Federica Brunini


Editore: Feltrinelli - Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 207 - Prezzo: 15,00 € - eBook: 6,99 €


Viola vive in un paesino del Sud della Francia, in una grande casa che divide con la sua cagnolina Chai. Ha un negozio di tè provenienti da tutto il mondo. La sua passione è trovare la miscela giusta per le emozioni di ogni cliente e inventare ricette gourmandes a base di tè. C'è un infuso per ogni stato d'animo, e lei li conosce tutti: strappa-sorrisi, leva-paura, antimalinconia, sveglia-passione, porta-gioia, tè abbraccio... Per il suo compleanno, Viola raduna sempre a La Calmette le sue tre amiche storiche per un rendez-vous a base di chiacchiere, relax, bagni di sole e profumo di lavanda. Quest'anno, però, è diverso. Nonostante la gioia di rivedere le amiche, Viola è tormentata dal dolore per la morte del marito. Mavi, l'unica mamma del gruppo, è perennemente stressata. Chantal, insegnante di yoga in cerca del suo posto nel mondo, è insicura del compagno, molto più giovane di lei. E Alberta, un architetto in carriera, è distante, troppo presa dal lavoro e da un nuovo, misterioso amore. Nessuna delle quattro donne sembra essere la stessa che le altre conoscono, o credono di conoscere. Ognuna cova dentro di sé un'inaspettata inquietudine, che monta di ora in ora come una tempesta fino a scoppiare all'improvviso davanti alla torta di compleanno di Viola e alla sua ignara assistente Azalée. Tra illusioni e delusioni, rimpianti e rivincite, lacrime e risate, le quattro donne si confronteranno con i loro sogni di ragazzine e le realizzazioni più o meno mancate dell'età adulta.



Recensione

Leggere il romanzo della Brunini si è rivelata una scelta del tutto casuale. A fine lettura, se volessi cercare di spiegare nella maniera più corretta quanto è raccontato pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, vi direi di figurarvi una pellicola cinematografica, una al femminile scritta per le donne e con protagoniste dello stesso sesso. 

Les Italiennes sono un gruppo di quattro amiche conosciutesi tra i banchi di scuola, che da qualche anno, rispetto ai fatti narrati, si incontrano a La Calmette per festeggiare il compleanno di Viola. Quattro donne alla soglia dei quarant'anni, quattro storie diverse che si intrecciano tra di loro dando vita ad un romanzo che celebra l'amicizia, quella che lega più e meglio del sentimento d'amore
Ognuna di loro ha un ruolo fondamentale nel corso della narrazione e, in quasi tutti i capitoli, si alternano i punti di vista delle quattro protagoniste in modo che un quadro sempre chiaro si componga, via via, sotto gli occhi del lettore.

Viola è la proprietaria del Thé et Toi, un tè-atelier dove ogni giorno somministra centilitri di speranza variamente aromatizzata, a seconda di casi e circostanze, sorsi di sostegno ed emozioni in foglie dietro il suo bancone di legno. Abituata a stare da sola con l'unica compagnia del temporale dei ricordi che le bagna i pensieri. Lei che sogna di tornare in superficie, piuttosto che rimanere relegata ad esplorare gli abissi di un dolore che svuota ed attanaglia, rendendole difficile galleggiare e nuotare fino a riva, verso una nuova possibilità. 
Mavi è una donna che ha relegato la sua persona in un angolino per prendersi cura della sua famiglia e del suo lavoro. Moglie di Giorgio e madre dell'Erede, al contempo isterica e amorevole, considera il viaggio in Francia come il mezzo attraverso cui tornare ad essere se stessa senza studio legale, cause, sentenze, tribunale e una casa, con annessa famiglia, da portare avanti. Un modo, dunque, per staccare la famosa spina.
Chantal è la meno realizzata della combriccola, fallita nel lavoro e negli affetti, a suo dire. Con i nervi a fior di pelle, nonostante tra le altre cose sia un'insegnante di yoga, e un toy boy per fidanzato, è sempre stata incapace di scegliere. Soppesare, confrontare e valutare sono i verbi che scandiscono la sua esistenza. 
Infine Alberta, l'imprevedibile. Lei che è come il vento e che quindi non si sa mai da che lato soffierà. Lei che ha vissuto armata, sempre pronta a dare battaglia, con una corazza addosso che si sta via via sgretolando sotto i colpi dirompenti di un nuovo ed inaspettato amore. 
Mature, disincantate, disilluse e guardinghe, si ritroveranno per festeggiare il quarantesimo anno di vita di Viola. Tuttavia, questa volta, l'incontro diventerà il momento delle confessioni, del confronto e dei vasi di Pandora da scoperchiare facendo assumere agli eventi i contorni di una piega sempre più difficile da stirare e da rimettere a posto. 

Ho letto Quattro tazze di tempesta nel giro di due giorni, complici una scrittura scorrevole, disinvolta e vivace, e un alternarsi di capitoli piuttosto brevi. Il titolo, emblematico, rappresenta a pieno la tormenta interiore delle quattro donne ed è per questo motivo che il lettore non deve aspettarsi una vera e propria storia, piuttosto un momento di riflessione, di lavoro interiore, di introspezione. L'incontro, in effetti, che è un sovrapporsi di passato, presente e talvolta futuro, diventa l'elemento chiave per tirare le somme e fare il punto sulla situazione circa quello che queste donne sono o non sono diventate, sull'età che avanza e sull'inesorabile scorrere del tempo che si porta dietro l'impossibilità di poter essere felici perché troppo vecchie. 

I dialoghi, di cui il romanzo è molto ricco, permettono al lettore di figurarsi i diversi personaggi puntando ad una caratterizzazione psicologica piuttosto che fisica, per la quale troviamo davvero pochissime descrizioni.  

Nonostante la lettura manchi di qualcosa, soprattutto nella parte finale che mi è sembrata piuttosto affrettata fino a quell'epilogo che rende il tutto incompleto, non finito, aperto ad un mare di possibilità che potrà essere riempito solo grazie all'inventiva di colui che si imbatte in questo intrecciarsi di vite, il romanzo mi è piaciuto per la sua particolarità. Una lettura che si fonda sulla consapevolezza e sulla riflessione. Una lettura che insegna come i confini non debbano diventare dei limiti ma frontiere da esplorare e che non bisogna mai mollare il timone durante la burrasca, ma mantenere la propria rotta, qualsiasi sia l'onda che tenta di deviarla. Un romanzo che consiglio a tutte quelle donne che si trovano in una fase della loro vita in cui tutto sembra difficile, ci si sente irrealizzate e in balia del tempo che scorre. Ricordate: sono i petali appassiti a rendere gustose le tazze di tè.

9 commenti

  1. Buongiorno!! Bene posseggo questo libro, l'ho acquistato ad un mercatino dell'usato ma ovviamente - vista la mole di libri che giace sui miei scaffali - non l'ho ancora letto. Questo stile particolare, l'alternanza dei punti di vista mi piace parecchio, amo i romanzi un po' diversi dal solito. A questo punto sono curiosa di dargli una possibilità. a presto

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  2. Penso proprio di poterci fare un pensierino!
    Lea

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  3. Ciao Anna! Tempo fa ero tentata di acquistarlo ma poi ho optato per altri due libri tra le offerte Feltrinelli. Prometto però di recuperarlo: dopo la tua bella recensione mi sono pentita di non averlo preso!

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  4. sembra interessante, la cover mi piace molto

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  5. Ciao Anna sembra interessante ma per ora passo... baci

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