giovedì 11 gennaio 2018

Recensione 'Non ditelo allo scrittore' di Alice Basso


Buongiorno lettori e benvenuti nel mio angolino! Oggi, dopo un breve arretrato di letture e recensioni, vi lascio il mio parere sul primo romanzo in assoluto che mi ha fatto compagnia in questo inizio anno. Confesso che, da qualche tempo, non procedo a scatola chiusa ma scelgo un libro che possa farmi iniziare il mio anno da lettrice nel migliore dei modi. La scelta è ricaduta, ovviamente, su un'autrice che è ormai una garanzia non solo per la sottoscritta ma per tutti coloro che hanno iniziato a leggere i suoi romanzi con protagonista la cara Vani Sarca. Buona lettura!





Non ditelo allo scrittore
Alice Basso


Editore: Garzanti - Genere: Giallo
Pagine: 316 - Prezzo: 16,90 € - eBook: 9,99 €


A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c’è nella testa delle persone. Una empatia innata che Vani mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno. Una capacità speciale che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno.

Solo il suo capo sa bene qual è ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può trovarlo, seguendo il suo intuito che non l’abbandona mai. Solo lei può farlo uscire dall’ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l’unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun’altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l’abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica.



Recensione

Sia che sia trascorso un solo giorno, sia che ne siano trascorsi molti di più dall'ultima volta, la scrittura di Alice e il suo personaggio letterario, Vani Sarca, hanno la capacità di riaccoglierti e farti sentire a tuo agio già dalle prime pagine. Proprio come due care e vecchie amiche. Proprio come se il tempo non fosse mai passato tra un incontro e il successivo. 

Siamo di fronte al terzo romanzo della serie dedicata alla ghostwriter più famosa del web e ogni volta è sempre più difficile scriverne la recensione: c'è il rischio di parlare davvero troppo e rovinare la sorpresa. Ad essere sincera, in questo preciso momento, alberga in me una voglia quasi irrefrenabile di confessarvi tutto quello che vi aspetta in questa nuova avventura, come se fossimo intorno ad un falò a raccontarci storie. Ovviamente non posso farlo e non lo farò perché questo terzo volume, carico di pathos, palpiti e sospiri (termini che, mi rendo conto, cozzano non poco con la protagonista, se avete già imparato a conoscerla, ma tant'è!), merita di essere letto e vissuto capitolo dopo capitolo.

Partiamo subito col dire che, dei tre romanzi, questo è sicuramente il mio preferito. Nonostante non sia facile mantenere alti gli standard e le aspettative dei lettori, Alice ci è riuscita alla grandissima regalandoci una lettura completa, complessa e con il giusto grado di romanticismo, un romanticismo ben lontano dallo stucchevole dove saranno le damigelle a salvare i cavalieri senza bianchi destrieri, regalandoci una vera e propria inversione dei ruoli più che apprezzata dalla sottoscritta e in pieno stile Vani Sarca. 
In questo volume, oltre a ritrovare i classici personaggi a cui siamo stati abituati, si pone particolare attenzione proprio sulla protagonista. Immergendoci tra le pieghe del suo passato, a cui vengono dedicati interi capitoli narrativi che si interfacciano al tempo presente, incontreremo una Vani liceale che fa dell'ironia la sua arma per combattere il mondo intero. Riusciremo a comprendere come tutto abbia avuto inizio, o meglio cosa l'abbia spinta a sviluppare quelle sovrastrutture caratteriali che la rendono indimenticabile agli occhi del lettore: talento naturale nella manipolazione mentale ed esperta universale nel trovarsi sempre e ovunque fuori posto. Il caso o il destino faranno sì che proprio questa sua grande capacità di inquadrare una persona alla prima occhiata, riuscendo a leggergli dentro e a superare la cosiddetta scorza esteriore, si rivelerà fatale ai fini della narrazione stessa e del rapporto con il commissario Berganza, secondo personaggio che, ormai, adoro follemente. Un individuo a metà strada tra un essere umano, non dei più classici beninteso, e il commissario tipo, quello di cui egli stesso legge nei noir di cui va ghiotto.

Ravvisabile, senza alcun dubbio, l'evoluzione della stessa Vani, chiamata ad una vera e propria maturazione che la porterà a mettersi in gioco e a compiere delle scelte necessarie. In questo romanzo, infatti, si parla tanto di scelte, che siano della stessa protagonista, in senso stretto, o di chi le ruota attorno, in senso più ampio. Poiché l'epilogo finale è pregno della parola 'scelta', ho temuto grandemente che le cose non andassero per il verso da me sperato, salvo poi tirare un lungo sospiro di sollievo una volta terminata la lettura. 
Al contempo, evoluzione è proprio la parola chiave da estendere anche alla narrazione e ne costituisce una costante nella continuità degli eventi e delle vicende che, a partire da quel primo romanzo dal titolo "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome" e passando per "Scrivere è un mestiere pericoloso", ci ha condotti proprio qui, dove il lettore avrebbe sperato di trovarsi sin dal principio.
A completare il tutto la scrittura della Basso che, brillante, intelligente, ironica e mai casuale, rappresenta il modo perfetto per evadere dalla realtà.

Ora, se non vi siete ancora accostati al mondo di Alice e della cara Vani credo sia opportuno rimediare però a vostro rischio e pericolo perché, a questo punto, una confessione devo farvela: anni ed anni di letture mi insegnano che, trovandoci al terzo romanzo della serie, e prospettandosi l'uscita di altri due volumi, la situazione dell'amata protagonista è troppo rosea, quindi c'è da aspettarsi che la piega presa possa subire una qualche brusca virata. La cosa mi agita non poco quindi cara Alice, te ne prego, non spezzarci troppo il cuore!

In definitiva, se avete bisogno di qualcosa di fresco, dalle sfumature romantiche ma non melense e con la giusta gradazione di giallo e mistero, questo è il romanzo che fa per voi, o meglio la serie che fa per voi perché sarebbe più giusto partire dal primo volume.

11 commenti

  1. per me è il più bello di tutti, proprio per la sua maturazione, come dici tu, e per l'accento che pone su Vani. Contenta che sia piaciuto molto anche a te

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  2. A me, purtroppo, è piaciuto parecchio meno degli altri.
    Ma vani, ma Alice, sono sempre una bella compagnia. :)

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  3. Ciao Anna, anche a me è piaciuta l'evoluzione del personaggio di Vani... i libri della Basso non deludono mai! Se non lo hai letto ti consiglio il breve ebook "natalizio" disponibile gratuitamente su amazon, è molto carino e, come sempre, ben scritto!

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    1. Ciao Ariel, sì devo assolutamente recuperarlo e leggerlo :)
      Almeno così inganno l'attesa fino ad aprile!

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  4. Che ci troviamo d'accordo nel definire questo terzo romanzo il più perfetto dei tre (e anche il più romantico, sì, dai diciamolo!), ce lo siamo già detto. Ma hai ragione anche quando dici che è sempre in questo romanzo che avviene una svolta decisiva e, per me, questo è il momento più bello a cui un lettore possa assistere seguendo un personaggio in una serie di libri.
    Il guaio è ... come si fa adesso ad aspettare fino ad aprile?

    P.S. Ho visto che sei in compagnia di Cesare Annunziata. Buona lettura!

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    1. Non dirmelo, mi accontenterò del racconto natalizio un po' fuori stagione :)
      Comunque, Cesare l'ho terminato. Ora mi tocca scrivere :)

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  5. Lo devo proprio recuperare allora, i primi due mi sono piaciuti molto!

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