lunedì 8 gennaio 2018

Recensione 'Il confine dell'ombra' di Gianluca Arrighi


Buon inizio di settimana lettori! Le feste sono belle e finite anche se negli ultimi giorni non ci ho capito molto avendoli trascorsi a letto con febbre alta. Quando uno si ammala pensa sempre di poter sfruttare quel tempo per leggere e, alla fine, è proprio l'unica cosa che non riesce a fare. 
Detto questo, oggi sono qui per lasciarvi il mio parere su uno dei libri letti negli ultimi giorni dell'anno appena trascorso. Un thriller con i fiocchi che consiglio agli amanti del genere. Mettetevi comodi allora!





Il confine dell'ombra
Gianluca Arrighi


Editore: Cento Autori - Genere: Thriller
Pagine: 222 - Prezzo: 13,00 € - eBook: 6,99 €


L'Unità di Analisi del Crimine Violento, nata nel 1994 con l'obiettivo di supportare l'autorità giudiziaria nei casi di omicidi particolarmente efferati, è alla disperata caccia di uno dei più pericolosi serial killer italiani. Orco, chiamato così per via di una mostruosa maschera con cui si nasconde il volto, è scaltro, intelligente, feroce, inesorabile. Prende sistematicamente in giro le forze dell'ordine. Il suo modus operandi cambia da vittima a vittima e non lascia mai una firma precisa. Il commissario Pietro Tolfa, dopo aver lasciato il suo incarico alla Procura di Roma, è da poco stato nominato direttore dell'Unità e riceve da Orco un messaggio preciso. Il Mostro chiede che nelle indagini sia coinvolto un uomo che da tempo non fa più parte dei ranghi dello Stato. Lo stesso con cui Tolfa aveva lavorato in passato e che, a suo avviso, non avrebbe mai accettato di investigare ancora su degli omicidi seriali: l'ex pubblico ministero Elia Preziosi. Per quale motivo Orco vuole Preziosi? L'ex magistrato vive ormai in disparte, lontano da Roma e dalla Procura. È un uomo che vuole dimenticare il suo passato. Ma è anche, soprattutto, un uomo di legge. E così, dopo una scelta tormentata, il suo desiderio di giustizia prevarrà ancora una volta. Elia Preziosi tornerà in prima linea e inizierà la sua lotta contro il tempo nel tentativo di sventare un piano folle e diabolico.



Recensione

Pubblicato lo scorso aprile dalla casa editrice Cento Autori, Il confine dell'ombra di Gianluca Arrighi è uno di quei romanzi che, devo confessarvelo, era sfuggito al mio occhio di lettrice, nonché amante di gialli e thriller. 

In questo caso specifico ci troviamo di fronte ad un legal thriller, un sottogenere del thriller, in cui rivestono un ruolo fondamentale figure come giudici, avvocati e pubblici ministeri che indagano su fatti criminosi o processi giudiziari che li vedono coinvolti in prima persona. Nel romanzo di Arrighi, in effetti, sarà Elia Preziosi, ex magistrato, a ritrovarsi invischiato in una vera e propria caccia al killer. Orco, così ribattezzato dall'Unità di Analisi del Crimine Violento per via di una mostruosa maschera che gli copre il volto durante gli omicidi, ha un modus operandi che varia da una vittima all'altra. Mai un errore. Mai un segno di riconoscimento che possa ricollegare in una qualche maniera, tra loro, gli omicidi che si susseguono ormai da ben sette anni. Sarà proprio lui, che ama riprendere le uccisioni ed inviarle alle forze dell'ordine per prendersi gioco di loro, a chiedere il coinvolgimento in prima persona dell'ex pubblico ministero obbligandolo ad una scelta tormentata.


"Comincerò dalla maschera. Molti pensano che sia una semplice copertura, un drappo che si distende sul volto per celarlo. Quasi come se la maschera fosse più legata alla superficie che alla profondità. Niente di più sbagliato. Ciò che vive in superficie, infatti, nasconde ciò che dimora nelle profondità. Ogni uomo ha bisogno di una maschera, per nascondere alla luce la sua vera essenza e per poterla poi manifestare al mondo visibile. Solo attraverso le maschere agiamo nel mondo. Ed io ormai non sono che questo, un uomo senza volto."


Il Confine dell'ombra è un romanzo corale, non tanto per voci quanto per punti di vista e figure che calcano un palcoscenico ben strutturato e costruito dall'autore. In questo romanzo, infatti, i protagonisti sono molti e tutti diversi tra loro, tanto che si può parlare, senza ombra di dubbio, di coprotagonismo.
Il primo in assoluto, che impariamo a conoscere sin dalle prime pagine, è l'Unità di Analisi del Crimine Violento, nata per supportare le strutture investigative e l'autorità giudiziaria nei casi di omicidi efferati.
A dirigere tale unità troviamo il secondo protagonista: Pietro Tolfa, dedito al lavoro e padre di famiglia, è un poliziotto che si è guadagnato i gradi con i risultati sul campo e non con le pubbliche relazioni. 
Ancora, Elia Preziosi, colui che è chiamato ad investigare su richiesta dello stesso killer. Ex magistrato, traumatizzato dagli omicidi di un caso precedente che lo aveva avvicinato non di poco alla morte, Elia ha deciso di mollare il suo lavoro e rifugiarsi sulle spiagge della Sardegna. Un uomo accanto al quale è difficile vivere, un uomo da guarire, tormentato dal passato e con un equilibrio precario che, da un momento all'altro, può portarlo a rompersi del tutto. È a lui che si contrappone Orco, l'ultimo protagonista. 
A questo punto è bene evidenziare uno degli aspetti vincenti del romanzo e che lo contraddistinguono da altri presenti in commercio ed appartenenti allo stesso genere. Arrighi, infatti, ci propone un'alternanza di capitoli in cui il punto di vista tende a cambiare coinvolgendo tutti i diversi protagonisti, Orco compreso. La scelta di dedicare alcuni capitoli, anche con una certa frequenza, al serial killer si rivela più che azzeccata perché permette al lettore di trovarsi accanto al mostro ed avere un quadro d'insieme molto più completo e ad ampio raggio. Così facendo è possibile entrare nella mente dell'assassino, nella sua psicologia di uomo tormentato dagli specchi della memoria. Un assassino metodico, preciso e paziente che attraverso le provocazioni alle forze dell'ordine vuole raccontare la sua storia. La reazione di un uomo prima, e di un killer poi, verso qualcosa del passato che lo aveva profondamente ferito e reso incapace di tollerare frustrazioni e sconfitte. 

Agli omicidi che si susseguono senza sosta si accompagna, allo stesso modo, una narrazione costituita da parti dialogiche ben congegnate e frasi brevi interrotte da segni di interpunzione abbastanza frequenti che rendono il ritmo serrato e coinvolgente

Il confine dell'ombra, però, non è il primo romanzo di quella che può essere considerata a tutti gli effetti una serie con protagonista il magistrato Elia Preziosi. In effetti è preceduto da L'inganno della memoria cosa che, ovviamente, ho sospettato, per poi averne conferma dalle mie ricerche in rete, quando viene introdotto il suo personaggio e si fa riferimento alla precedente indagine che ne ha minato il futuro lavorativo. Nonostante ciò, nonostante possa mancare un background informativo costituito da tutte quelle nozioni necessarie a conoscere il personaggio nella sua totalità, non ho avvertito delle particolari mancanze che non mi hanno fatto apprezzare questo secondo romanzo anzi, l'ho trovato completo e a sé stante. 

In una Roma protagonista del mondo, indifferente allo scorrere del tempo e custode dello stesso, l'autore costruisce una storia che parla di castigo, punizione, rivincita e vendetta. Una storia sulla quale è facilmente ravvisabile l'ombra del passato, quella che oscura ogni cosa, anche il giudizio dell'essere umano.

4 commenti

  1. Questo è un libro che ho adocchiato tempo fa, ma ero titubante. Ora non più, segno anche questo!
    Buona guarigione,
    Stefi

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  2. particolare come metodo narrativo, mi incuriosisce. Mi segno il titolo del primo però, mi piace quando è possibile andare di fila

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