mercoledì 18 ottobre 2017

Recensione 'L'uomo di neve' di Jo Nesbo


Buon mercoledì lettori! Oggi vi lascio la recensione di un romanzo che ho terminato qualche giorno fa e che ho letto in occasione dell'uscita del suo adattamento cinematografico. Come sempre mi piace prima leggere il libro e poi dedicarmi alla pellicola. Nonostante sia un'amante del genere thriller, Jo Nesbo appartiene a quella categoria di autori, soprattutto nordici, che non fanno ancora parte del mio personale bagaglio. Come sarà andata? Ve lo lascio scoprire tra pochissimo.




L'uomo di neve
Jo Nesbo


Editore: Einaudi - Genere: Thriller
Pagine: 536 - Prezzo: 20,00 € - eBook: 9,99€


La città di Oslo è avvolta nel buio e i primi fiocchi di neve cadono leggeri imbiancando le strade. Birte Becker è appena tornata a casa dal lavoro quando, fuori dalla propria finestra, nota un pupazzo di neve che sembra scrutarla. Poche ore dopo, Birte scompare senza lasciare traccia. Unico indizio, un pupazzo di neve avvolto nella sciarpa della donna, all'interno del quale viene ritrovato anche il suo cellulare. Il commissario Harry Hole, chiamato per indagare sulla misteriosa scomparsa, si getta a capofitto nel caso per sfuggire ai fantasmi che lo perseguitano giorno e notte e alla notizia che lo ha gettato nel baratro dopo mesi di astinenza dall'alcol e di buona condotta: Rakel, l'unica donna che abbia mai amato, sta per sposarsi. Appena inizia a indagare sulla scomparsa della Becker, Harry si rende conto che il caso ha moltissime somiglianze con altre sparizioni misteriose avvenute a Oslo negli ultimi vent'anni. La procedura è sempre la stessa: una donna, sposata con figli, scompare nel nulla, nella notte in cui sulla città cade la prima neve. Hole è l'unico che può avvicinarsi alla verità, perché il male, subito e inferto, lo conosce molto da vicino e può calarsi pienamente nella testa del serial killer. La scoperta, però, sarà più amara e sconcertante del previsto, perché la mano in grado di perpetrare quegli orrendi crimini è molto più vicina di quanto Harry si sarebbe mai immaginato.



L'uomo di neve, titolo del romanzo nonché soprannome dato al serial killer che conosceremo nel corso della narrazione, è il settimo libro facente parte del ciclo dedicato all'ispettore Harry Hole. Premetto che, di base, tendo a seguire l'ordine cronologico di pubblicazione, e quindi di lettura, per poter avere un quadro completo della storia. Questo caso rappresenta un'eccezione ma, c'è da ammettere, che non ho riscontrato delle particolari mancanze a livello narrativo e di caratterizzazione dei personaggi.
Sicuramente non siamo a conoscenza del background del protagonista, comprendente vissuto e rapporti interpersonali, così come si fa riferimento ad epidosi che molto probabilmente avranno trovato una collocazione più precisa nei precedenti romanzi però, alla resa dei conti, la storia in sé è strutturalmente completa così come le inquadrature delle diverse figure che, direttamente o indirettamente, vengono coinvolte.

Il filo conduttore è costituito dalla neve, il cui candore prende possesso non solo dell'immagine di copertina ma della vicenda nella sua interezza. Alla caduta della prima neve è legata la scomparsa di alcune donne, tutte sposate e con figli. Unico indizio un pupazzo di neve, osservatore silente. Ad indagare è chiamato Harry Hole, esperto nella cattura di serial killer e conoscitore del male in tutte le sue sfaccettature. Ben presto, però, l'ispettore scoprirà come vi siano moltissime somiglianze con le altre sparizioni che hanno avuto luogo ad Oslo negli ultimi vent'anni e come l'assassino sia più vicino di quanto sembri.

La voce portante dell'intera narrazione, nonostante la presenza di molti personaggi e diversi punti di vista, cosa che un tantino confonde, c'è da ammetterlo, è proprio quella del protagonista. Harry il cui compito è "...sbattere in carcere persone già da tempo prigioniere di se stesse, di un odio e di un disprezzo di sé che lui conosceva fin troppo bene". Harry e quello stesso lavoro che è ormai diventato un'ossessione, l'unica cosa che, insieme alla rabbia, gli permette di andare avanti e che però ha compromesso il suo rapporto con Rakel, la donna che ora prova solo compassione per lui. Harry e la sua ricerca disperata di qualcosa che non aveva mai avuto e che non avrebbe mai trovato. Schivo, con un temperamento poco malleabile, da lupo solitario, indisciplinato e dipendente dall'alcol, un bisogno impellente che deve essere soddisfatto. Nonostante questo, però, è uno di quei personaggi che ispirano simpatia nel lettore perché incarna sì i difetti più classici dell'essere uomo, ma ha la grande capacità di sapersi riscattare attraverso l'acume investigativo e l'intuizione.

La storia in sé è un vero e proprio rompicapo ed è strutturalmente organizzata allo stesso modo. I continui cambi di rotta della pista investigativa faranno sì che la vostra personale lista dei sospettati si arricchirà di nomi sempre nuovi e sempre diversi tra i quali, state pur certi, apparirà anche quello dell'assassino. Nesbo ci offre la soluzione del caso in pillole sparse nei vari capitoli che costituiscono il romanzo e, tuttavia, questo ad un occhio più esperto non sfugge. Purtroppo è proprio cogliendo questi segnali e riunendo i pezzi del puzzle che si giunge alla conclusione prima del tempo, nonostante l'autore cerchi di sviare il lettore con il rischio di perdere, a tratti, le redini del suo raccontare. Questo aspetto, però, non ha disturbato in alcun modo la mia lettura anche perché il movente alla base di tutto lo si scoprirà solo nelle ultime pagine.

Per quanto riguarda la narrazione, invece, mi è piaciuta l'idea di farla muovere su tre piani temporali ben definiti: 1980, 1992 e 2004, anche se la maggior parte della storia prende piede in un arco temporale di 22 giorni in quello che è il periodo a noi più vicino, quindi 2004, pur affondando le origini di ogni cosa nel passato. Ammetto che potrebbe crearsi un po' di confusione per i diversi punti di vista e i diversi personaggi che si alternano nel corso delle pagine, però, mantenendo la giusta concentrazione si riesce a districare il bandolo della matassa.
Il ritmo è un continuo crescendo: si passa da una prima parte, quasi preparatoria, o per meglio dire introduttiva e ricca di descrizioni, in cui la storia può risultare un tantino statica, seppur corredata di colpi di scena, e lenta, ad una seconda in cui il susseguirsi degli improvvisi cambi di rotta, nel corso dell'indagine, rende il tutto più dinamico e adrenalinico ed è proprio da questo punto in poi che la lettura fila via, liscia come l'olio.
Bella anche l'idea di riprendere, sul finire del romanzo, il prologo che avevamo già trovato in apertura e narrarlo dall'altro punto di vista. Costituisce il legame tra inizio e fine, alfa ed omega, portando il cerchio a chiudersi.

In definitiva posso affermare che questo incontro con Jo Nesbo mi ha piacevolmente colpita. La mia unica perplessità sta nell'aver intuito quasi subito chi fosse l'assassino ed è per questo che vorrei leggere altro di suo, per scoprire se è una sua caratteristica quella di rivelare anzitempo ogni cosa o semplicemente il mio occhio ben allenato. Se non avete letto nulla e siete alle prime armi con il genere thriller credo proprio che dovreste farci un pensierino. Se siete più esperti dovete mettere in conto che potreste scoprire molte cose subito, almeno per quanto riguarda questo romanzo, e decidere se la cosa potrebbe infastidirvi o meno!





15 commenti

  1. Io non ho mai letto nulla di quest'autore, ma vedo che questa lettura ti ha particolarmente colpito :) Ci penserò :)

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    1. Ciao Gresi! Si mi è piaciuto molto nonostante la questione dell'assassino però ti consiglierei di partire dal primo romanzo :)

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  2. Adoro Nesbo e adoro Harry Hole. Amo le descrizioni della sua Norvegia, e il fatto che restituisca di Oslo un'immagine cupa e disfatta, alla quale non siamo abituati ma che evidentemente esiste, visti per esempio i dati sul consumo di eroina. Ti consiglio davvero di recuperare gli altri romanzi di questo autore, magari in ordine cronologico.

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    1. Ciao Nadia, assolutamente sì! Li recupererò nel giusto ordine :)

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  3. Ciao Anna, non ho mai letto nulla di Nesbo, anche se so che è molto famoso e apprezzato! Prima o poi rimediero ;-)
    P.s. ti ho nominata qui https://langolodiariel.blogspot.it/2017/10/blogger-recognition-award.html

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  4. Ho letto un solo libro della serie su harry,vorrei riprenderlo, anche perché mi incuriosisce il film!

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    1. Ciao Angela! Io l'ho letto proprio in occasione dell'uscita cinematografica ma, a quanto dicono, il film non è granché :(

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  5. Nonostante ama i thriller non ho mai letto nulla di questo autore. Anche io volevo prendere "L'uomo di neve" prima di vedere il film, però il prezzo mi lascia un po' perplessa :\ non so... soprattutto se come dici potrei capire subito chi è l'assassino. Magari provo ad iniziare con qualche altro suo libro.

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  6. Pare che il film, nonostante quel popò di cast, sia deludentissimo.
    Mi consolerò con il romanzo, al solito. :)

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    1. Non l'ho ancora visto (anche se nel trailer ci sono già cambiamenti rispetto al romanzo) però non sei il primo che me lo dice!
      Sicuramente lo vedrò però posso dire che il romanzo merita :)

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  7. Io adoro Nesbo e, se posso permettermi, suggerisco di iniziare la serie di Harry Hole dall'inizio. E' vero che ogni libro si regge perfettamente senza palesi riferimenti ai precedenti ma, soprattutto per quanto riguarda la storia personale di Hole, in ogni libro viene svelato qualche cosa che contribuisce a dare informazioni importanti ed utili anche nei libri successivi. L'ho appena recensito anche io, questo libro, e l'ho letteralmente divorato. Io conosco lo stile di Nesbo e mi piace. Si era capito?

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    1. Hai perfettamente ragione cara Stefania ed è proprio per questo che recupererò i precedenti nel giusto ordine :)

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  8. Avevo letto questo libro tempo fa, insieme a quasi tutti quelli di Harry Hole, e ricordo ancora l'ansia che ho provato leggendolo, mi era piaciuto un sacco. Amo questo personaggio e adoro pure lo stile dell'autore. Sono curiosissima sul film

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