mercoledì 24 gennaio 2018

Recensione 'La cercatrice di corallo' di Vanessa Roggeri


Benvenute lettrici e lettori! In questo soleggiato mercoledì di gennaio vi lascio la recensione di un romanzo che, grazie alla casa editrice Rizzoli, ho potuto leggere in anteprima. Non conoscevo Vanessa Roggeri, nel senso che non avevo letto i suoi precedenti romanzi, per cui ho voluto cimentarmi con il suo nuovo lavoro uscito in libreria proprio ieri. Mettetevi comodi così vi racconto com'è andata!





La cercatrice di corallo
Vanessa Roggeri


Editore: Rizzoli - Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 318 - Prezzo: 18,00 € - eBook: 9,99 €


Achille e Regina si incontrano per la prima volta nell'estate del 1919, di fronte alle acque spumeggianti di una Sardegna magica. Regina dona ad Achille un rametto di corallo rosso come il fuoco, il più prezioso, con la promessa che gli porterà fortuna. Anni dopo, quella bambina è diventata una delle più abili cercatrici di corallo; quando si tuffa da Medusa, il peschereccio di suo padre, neanche l'onda più alta e minacciosa la spaventa. Lei è come una creatura dei mari ed è talmente libera da non avere mai conosciuto legami. Finché, un giorno, la sua strada si incrocia di nuovo con quella di Achille: nel viso di un uomo ritrova gli occhi del ragazzino di un tempo. A travolgerli non è solo un sentimento folle, ma anche un passato indelebile. Le loro famiglie, infatti, sono legate a doppio filo da rancori e vendette ed è in corso una guerra senza ritorno. Spesso non basta l'amore per cambiare un destino che sembra già scritto. Ma l'unico modo di scoprirlo è provarci, fino all'ultimo...



Recensione

"È stato il grande Ovidio a narrare la leggenda di Perseo, l'eroe che tagliò la testa di Medusa per offrirla alla dea Atena. Devi sapere che Medusa era un mostro con un corpo di donna e serpenti al posto dei capelli. Il suo sguardo era capace di pietrificare qualunque essere vivente! [...] Perseo fu l'unico a riuscire nell'impresa leggendaria di sconfiggere il mostro Medusa. Le tagliò la testa e la poggiò su un letto di rametti d'alghe; il sangue del mostro, ancora pieno della sua forza malefica, bagnò i ramoscelli tingendoli di rosso e pietrificandoli all'istante. Allora le creature fatate del mare presero i semi dei ramoscelli pietrificati e li gettarono in acqua per farli moltiplicare. È così che è nato il corallo."


In un arco temporale che si estende dal 1919 al 1931, in una Sardegna brulla e dal sapore antico, ci viene raccontata la storia di due famiglie. Una storia di ferite mai sanate, di vendette, di macchinazioni, di sotterfugi, di riscatto e di coraggio.

Da una parte la disperazione di una madre, Dolores, che privata di un marito e dei mezzi sicuri per il sostentamento della numerosa prole è giunta al limite della sopportazione. Dall'altra il rancore di un uomo, il corallaro Fortunato Derosas, che, all'apice della propria ricchezza, nonostante la parentela che li lega, le negherà ogni forma di aiuto. Esistenze apparentemente lontane, due mondi diversi destinati ad entrare in contatto tra loro attraverso quell'unico anello di congiunzione possibile, un anello rappresentato da due figure ingombranti: Achille e Regina.
Ed è a questo punto che le tinte del romanzo assumono le sfumature del sentimento d'amore, un amore che, nato in sordina, ben presto esploderà in una passione indomabile, fatta di attimi rubati tra la sabbia finissima di una caletta nascosta alla vista e lambita dalle acque cobalto di quel mare che infonde serenità e completezza ai giovani amanti.

Con una prosa elegante, costituita da frasi ricche di sfumature ed un lessico ricercato, la Roggeri ci invita a fare un salto indietro nel tempo in una terra atavica ben lontana e diversa da quella a cui siamo abituati, una terra polverosa e arida a cui si contrappone la distesa infinita delle acque marine che si perde all'orizzonte mischiandosi con l'azzurro del cielo. Quel mare che è vita, che dà e prende inaspettatamente proprio come il destino, o meglio la vita, che si fa beffe degli esseri umani, dei loro desideri e progetti. Il passo dal successo all'insuccesso, e viceversa, è un semplice battito di ciglia e si riflette nei personaggi di questa storia, negli uomini sì, ma soprattutto in donne come Dolores e Regina, dal forte temperamento, caparbie ed ostinate pronte a mettersi in gioco compiendo anche scelte impopolari.

Leggendo il romanzo si percepisce non solo il profondo attaccamento dell'autrice alle proprie radici ma anche il lavoro di ricerca e documentazione che è stato condotto per offrirci una narrazione vera che ci permettesse di compiere in maniera concreta quel salto temporale necessario a scoprire un'epoca lontana e mestieri, in parte desueti, come quello dei corallari o dei marinai, fatti di attese e disillusioni che consumano l'anima.

La Roggeri poi, ha questa capacità innata di descrivere con poche pennellate di colore scene e paesaggi, dandoci l'impressione di essere dei veri e propri spettatori al fianco dei diversi personaggi. Eppure, nonostante questi punti di forza concorrano a formare un romanzo interessante agli occhi del lettore, c'è un aspetto che non può essere tralasciato e che, a mio avviso, costituisce una piccola pecca: la fragilità della trama
Se è vero che si viene conquistati sin da subito dalla narrazione e dalla storia che si profila già nei primi capitoli, procedendo nella lettura, però, ci si imbatte in un intreccio, e quindi un susseguirsi di avvenimenti, piuttosto scontato. Ecco, questo è il piccolo neo che non mi ha permesso di apprezzare il romanzo nella sua interezza, a pieno. Mi aspettavo qualcosa di diverso che non ricadesse nella consuetudine, nel prevedibile.

Come già accennato è la prima volta che mi imbatto nella Roggeri, motivo per cui non ho termini di paragone con i precedenti romanzi. Tuttavia la sua penna mi piace, e molto, ed è per questo che ho tutta l'intenzione di recuperare le altre sue storie, fiduciosa che possano conquistarmi con quel pizzico di inaspettato che questa volta mi è mancato!

10 commenti

  1. Ho letto un po' di recensione, e le aspettative vanno intiepidendosi molto. Però riprovaci, sì, perché soprattutto il romanzo d'esordio merita. :)

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    1. Assolutamente sì, ci riproverò ed anche presto.
      Avendone sentito parlare sempre tanto bene mi aspettavo, francamente, qualcosa di diverso :)

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  2. Anna cara anche io come te non ho letto nulla di quest'autrice! Ho acquistato sul kindle i due suoi romanzi precedenti ma ancora non ho avuto modo di leggerli...questo mi attira ma per ora può attendere, mi basta leggere la tua sempre bellissima recensione! Un bacio.

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    1. Grazie Rosa, sicuramente leggerò i lavori precedenti per chiarirmi un po' le idee :)
      Bacio

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  3. A questo punto penso proprio che questo romanzo non lo leggerò. Un vero peccato...Fiore di fulmine mi era piaciuto molto.
    un saluto da Lea

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    1. E diciamo che io avevo deciso di lanciarmici proprio per i tanti pareri positivi sull'autrice. Riproverò :)

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  4. non ho letto nulla di suo, però credo non faccia per me

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    1. Può essere Chiara, io la ritenevo e la ritengo nelle mie corde, un vero peccato...

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  5. Il romanzo di esordio rimane, almeno per me, insuperabile. La fragilità della trama l'ho riscontrata anche nel secondo, ma questa volta è davvero accentuata e non sono riuscita ad apprezzare la storia come speravo.

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    1. Effettivamente sì, diciamo che tutto è stato piuttosto intuibile da un certo momento in poi facendo sì che la trama risultasse davvero banale. Riproverò col romanzo d'esordio a questo punto!

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