venerdì 30 giugno 2017

Recensione 'La ragazza tedesca' di Armando Lucas Correa


Buon venerdì lettori, ultima recensione di giugno per voi! Oggi vi parlo di un romanzo per la cui copia devo ringraziare la gentilissima Barbara dell'ufficio stampa della casa editrice Nord. Un romanzo commovente e che ha per protagonista una delle pagine più strazianti della storia del genere umano, volgendo particolare attenzione, però, ad un episodio specifico che, molto probabilmente, i più non conoscono. La parola chiave per descrivere al meglio il romanzo è viaggio, ed io spero di riuscire a trascinarvi in questa traversata con l'aiuto delle mie parole.





La ragazza tedesca
Armando Lucas Correa


Editore: Nord - Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 434 - Prezzo: 16,90 € - eBook: 9,99€
(OMAGGIO CE)


Maggio 1939. Sono 937 gli ebrei a bordo del transatlantico St. Louis, 937 innocenti in fuga dalla violenza della Germania nazista. Tra loro, ci sono Hannah Rosenthal e Leo Martin. Sebbene siano solo due ragazzini, durante la traversata Hannah e Leo decidono di voler passare il resto della vita insieme. Ma è un sogno destinato a non avverarsi: quando la St. Louis arriva in porto, Hannah è tra i pochissimi fortunati a ottenere il permesso di sbarcare. Tutti gli altri passeggeri sono costretti a tornare indietro, in Germania. Compreso Leo…
New York, 2014. Anna Rosen riceve uno strano regalo per il suo dodicesimo compleanno: la lettera di una certa Hannah Rosenthal, che sostiene di essere la sua prozia paterna. Per Anna è un'occasione da cogliere al volo: Hannah è l'unica che conosca la verità su suo padre, scomparso prima che lei nascesse. E quindi decide d'incontrarla, scoprendo così la storia di una donna che ha lottato per farsi strada in un Paese straniero, una donna che ha dovuto dire addio al suo amore, senza mai perdere la speranza di poterlo riabbracciare. E, grazie ad Anna, Hannah riuscirà finalmente a riconciliarsi col proprio passato e a capire che per essere felici non basta sopravvivere, ma bisogna essere pronti ad affrontare sino in fondo tutte le sfide che il futuro ha da offrire.



L'Olocausto è una delle pagine più atroci nella storia del genere umano, una di quelle pagine a cui non sarà possibile porre rimedio in alcun modo. Una di quelle pagine, ancora, attorno alla quale, nel corso degli anni, si è sviluppato, in alcuni casi (perché non è giusto fare di tutta un'erba un fascio), un mero interesse speculativo o modaiolo. Ed è proprio per questo motivo che, in generale, rifuggo da quelle letture che sono ambientate sì in un determinato periodo storico ma sono frutto della fantasia dell'autore, per apprezzare, invece, grandemente, quelle che hanno come fondamenta del narrato un determinato episodio che permetta al lettore di conoscere e approfondire il proprio bagaglio culturale con uno o più avvenimenti storici realmente accaduti.

Ne La ragazza tedesca, Correa sceglie infatti, come perno della narrazione, un fatto realmente accaduto attorno al quale, e questo è importante, sviluppare poi quella che è la parte romanzata dell'intera vicenda che si dipana sotto lo sguardo attonito del lettore, pagina dopo pagina. 
L'episodio storico a cui si fa riferimento è strettamente correlato all'inizio delle persecuzioni naziste in Germania, al clima insostenibile a cui furono sottoposti coloro che vennero considerati impuri dallo stato tedesco, e che costrinse alla fuga una massa disperata di persone che, cacciate dalle proprie abitazioni e private dei propri beni, il 13 maggio 1939 si imbarcarono sul transatlantico St. Louis alla volta di Cuba. Come si comprende già dalla sinossi, condannati ad essere ingannati sin dalla nascita, solo 29 dei 937 rifugiati poterono scendere a L'Avana, questo perché il presidente Federico Laredo Brù emanò un decreto con cui rendeva nulli i permessi di sbarco firmati da Manuel Benìtez, tutti gli altri furono rispediti in Europa.
Ciò che colpisce è la maestria, accompagnata alla delicatezza, con cui l'autore ci rende partecipi di ciò che ha da raccontare trovando il giusto equilibrio, nel corso della narrazione, tra finzione e realtà. 

Con un'alternanza di capitoli in prima persona in cui, nonostante la singolarità del punto di vista, non si perde mai la visione d'insieme e muovendosi su due piani temporali, il 1939 con protagonista Hannah Rosenthal, la ragazza tedesca del titolo, una dei 29 rifugiati sbarcati a Cuba, e il 2014 anno nel quale figura la piccola Anna Rosen, la sua pronipote, l'autore ci racconta una storia di perdita e di legami che si intessono in un passato fatto di dolore. Delle due il personaggio che conquista, senza ombra di dubbio, è quello di Hannah perché è lei che subisce un'evoluzione completa nel corso della lettura trasformandosi da bambina privata dell'infanzia, perché costretta a crescere troppo in fretta, a giovane donna prima e adulta poi, legata alla nostalgia del passato dal quale riuscirà a liberarsi solo nelle battute finali. Nostalgia alla quale non ha più tempo da dedicare, né tanto meno le forze, un altro personaggio che calca la scena con garbo ed eleganza. Si tratta di Alma Rosenthal, la madre di Hannah, una donna che vive nel passato, accomunata alla figlia dall'incapacità di rivelare i propri sentimenti, piene di segreti, condannate a giacere in una terra che non le ha mai volute e prigioniere dei ricordi.

Attraversando l'oceano ci ritroveremo catapultati dalla Germania a Cuba, pervasi dal profumo dell'erba bagnata e della calce sui muri, carezzati dalla brezza che si mescola all'aria pungente del mare. Ed è in questa cornice che trasparirà, attraverso la voce di Hannah, l'arrendevolezza ad un destino già scritto, tutto il dolore di un popolo a cui il mondo intero ha voltato le spalle, la sofferenza di un futuro incerto durante gli abbracci spezzati, le frasi non dette, gli sguardi vacui. 

Una piccolissima pecca riguarda la prima parte del romanzo in cui, a mio avviso, la narrazione procede piuttosto lentamente almeno fino a quando non si entra nel vivo della storia. Da questo momento in poi non riuscirete a staccare gli occhi dalle pagine di un romanzo che si presenta intenso, ricco di emozioni ed impressionante. Un romanzo il cui filo conduttore è proprio il tema del viaggio inteso come fuga in un caso e come scoperta delle proprie origini nell'altro.
Perché dovreste leggerlo? Perché si parla di Olocausto ma soprattutto di un episodio che, a Cuba, non è neanche menzionato nei libri di storia, eppure è avvenuto nella baia de L'Avana; perché si racconta del dopo attraverso gli occhi di una ragazzina diventata poi donna; perché conoscerete la storia di una famiglia e della sua maledizione; perché, come ci ha insegnato Primo Levi, "...se comprendere è impossibile, conoscere è necessario" e noi tutti dovremmo sapere.




giovedì 29 giugno 2017

Premio Bancarella... La parola ai Librai! #1


Buongiorno lettori e benvenuti nel mio angolino virtuale! Oggi un post molto speciale in cui lascio la parola a persone eccezionali: i librai. 
Molto probabilmente vi starete chiedendo come mai abbia deciso di fare ciò ed ora ve ne spiego il motivo. Chi mi segue da un po' saprà che, quest'anno, insieme ad altri colleghi book blogger, sono stata coinvolta dall'organizzazione del Premio Bancarella a prendere parte a questo evento in una maniera tutta particolare. Nel corso di questi mesi ci siamo occupati di ripercorrere alcuni aspetti fondamentali del premio stesso, il dietro le quinte per così dire, abbiamo recensito i sei romanzi finalisti, intervistato gli autori stessi e in ultimo si è pensato di realizzare delle interviste mirate che avessero come protagonisti i librai votanti.
Quella che vi propongo oggi è un'intervista che ho condotto personalmente qualche settimana fa, in un'afosa giornata di giugno.



LIBRERIA ROMA

Intervista al Signor Renato Gagliano


LIBRERIA ROMA

Affacciata su Piazza Moro, nel capoluogo pugliese, la Libreria Roma del Signor Renato Gagliano, tutt'ora proprietario, vede i natali nell'Agosto del 1971.
La scelta di aprire una libreria, come lui stesso ci spiega, è strettamente legata al profondo amore nei confronti dei libri. Prima di fare il libraio, il Signor Renato è stato, infatti, rappresentante di libri per la casa editrice Rizzoli fino a quando non ha deciso di mettersi in proprio e, trovati i locali, ha realizzato il suo sogno.
Ringraziandolo per la disponibilità e la gentilezza dimostrate vi lascio alla vera e propria intervista fatta di domande e risposte dirette. Buona lettura!

D. I lettori che frequentano la sua libreria arrivano con le idee ben precise su cosa acquistare o tendono a farsi consigliare?
R. La mia libreria è fatta prevalentemente di consiglio perché abbiamo tutta una serie di clienti che si lasciano coinvolgere nella lettura al punto tale da poterli consigliare sul libro che, secondo noi, devono leggere. Nel 99% dei casi riusciamo a consigliare il libro giusto, c'è ovviamente quell'1% a cui il nostro consiglio può non piacere. Prima di tutto i libri li leggiamo noi, siamo una famiglia di librai insieme a mia moglie, mia figlia e mio nipote. Io li leggo in prima persona perché la sera non mi addormento se non leggo almeno un paio d'ore e chiaramente succede che una volta che un libro lo si è letto si può offrire un consiglio migliore al cliente. 

D. Con quale criterio sceglie i libri da esporre in vetrina?
R. Allora un criterio vero e proprio non c'è. Siamo una libreria a carattere esoterico, tuttavia abbiamo anche romanzi e saggi per cui la vetrina cambia settimanalmente in modo tale da cercare di coinvolgere il passante offrendogli un assortimento diverso da quello della settimana precedente.

D. Come combatte la crisi delle vendite, la concorrenza delle grandi catene e dei siti di vendita online?
R. Noi siamo in crisi da quando siamo nati, praticamente (risata), perché il libro è sempre in crisi, però con l'avvento della grande distribuzione e della vendita online, ci difendiamo diversamente. Io per primo mi sposto per i convegni che si tengono nelle varie città d'Italia, ad esempio quello che organizziamo a Montesilvano, in provincia di Pescara, dove allestisco un banco libri. Certo si tratta di una vendita extra libreria ma è dedicata a libri particolari che abbracciano un settore diverso da quello della nostra città e che ci comporta una vendita maggiore. 

D. Quali iniziative propone la sua libreria per fidelizzare i clienti (ad es: tessere punti, sconti, incontri con gli autori, club di lettura, ...)?
R. Ovviamente abbiamo una tessera sconti che concediamo al cliente affezionato che ci segue. In più la nostra libreria è organizzata in maniera tale che ci siano anche gli incontri con gli autori e in questo caso invitiamo il cliente a prendervi parte riscontrando anche una vendita maggiore.

D. Secondo lei, cosa spinge un lettore, oggi, a scegliere una libreria indipendente?
R. La libreria indipendente ha una storia a sé stante. Vero è che la grande distribuzione è, anche, una grande libreria ma molti clienti sono affezionati alle piccole librerie perché trovano un rapporto diretto con il libraio, titolare o dipendente che sia. Forse, e dico forse, la grande distribuzione non ha questa peculiarità perché essendo appunto grande, il cliente entra, compra il libro e torna a casa, non c'è un confronto interpersonale.

D. Cosa pensa dei blog letterari? Li segue?
R. Non li li seguo personalmente, però penso che i blog letterari danno anche un impulso maggiore alla vendita del libro quindi che ben vengano!

D. Qual è il "libro Bancarella", vincitore o partecipante, che le è rimasto nel cuore?
R. Il "libro Bancarella" che mi è rimasto nel cuore, a tutt'oggi, è "La Contessa di Castiglione" di Massimo Grillandi, mio amico per molto tempo, e venuto a presentare a Bari i suoi romanzi.

lunedì 26 giugno 2017

Recensione 'Il rifugio delle ginestre' di Elisabetta Bricca


Buon inizio di settimana e benvenuti nel mio angolino! In questo lunedì voglio parlarvi di un romanzo che ho terminato prima del weekend e che mi ha trasportata in un luogo magico, incantato direi. Per la copia omaggio ringrazio la casa editrice Garzanti, per la precisione Roberta, sempre gentile e disponibile. Spero di riuscire a parlarvene come merita perché nelle poche pagine di cui è composto si condensa un mondo. Buona lettura!





Il rifugio delle ginestre
Elisabetta Bricca


Editore: Garzanti - Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 187 - Prezzo: 16,90 € - eBook: 9,99€
(OMAGGIO CE)


È una calda mattina d’estate sulle colline umbre e nell’aria aleggia un profumo inconfondibile di rose e lavanda. Sveva è solo una bambina e sta correndo felice nei campi non lontani da casa. Al collo il suo ciondolo preferito. Non è un ciondolo qualsiasi: racchiude una piccola radice di ginestra, il fiore della forza e dell’attaccamento alle proprie origini, simbolo di un passato che le parla di tradizioni popolari e antiche leggende. Ormai sono passati anni da allora e Sveva non crede più in quelle storie. Da quando si è trasferita a Roma per fare la copywriter in un’agenzia di grande successo, ha preferito lasciarsi alle spalle quel passato ingombrante in cui non si riconosce più. Eppure, è in quel casale della sua infanzia, pieno di ricordi e segreti nascosti, che ora deve tornare. Gliel’ha fatto promettere sua madre. Sua madre che, prima di morire, riesce solo a rivelarle che lì potrà trovare piccole tracce in grado di condurla a suo padre. Quel padre che Sveva non ha mai conosciuto. Per lei non c’è altra scelta che partire. E non appena arriva in quella terra dove è ancora la natura a dettar legge, il ciondolo recupera la sua antica forza e le ricorda che solo qui potrà trovare le risposte alle tante domande su sé stessa e sulle proprie origini che la tormentano da anni. Ora, Sveva è pronta a cercare e conoscere la verità. Per lei è finalmente arrivato il momento di chiudere una volta per tutte con il presente e guardare al futuro con occhi nuovi. Ha bisogno di recuperare le proprie radici e sentirsi di nuovo a casa proprio in quel luogo che conserva echi di amicizie autentiche e di amori che superano la prova del tempo. Perché non è mai troppo tardi per scegliere ancora la vita e l’amore, anche se a volte sembrano lontani e inafferrabili.


Cucinare, dal latino cocinare, subentrato alla forma classica coquinare, derivato da coquere, ovvero cuocere, è un verbo che descrive una trasformazione, quella delle materie prime, a volte in forme non commestibili, in qualcosa che a seguito della cottura o comunque di una lavorazione manuale possa diventare cibo per il corpo. Sarebbe troppo semplicistico dire che per cucinare basta seguire una ricetta. Cucinare è un'arte, è ricerca di equilibrio, dato dai giusti ingredienti, quelli che fanno la differenza, è perizia nei gesti, è mescolanza di sapori e profumi inebrianti, è tradizione.
E proprio la cucina è un elemento caratteristico del romanzo di cui vi parlo, fonte di tranquillità e di sicurezza, è appartenenza, condivisione, ricordo. Il cibo garantisce continuità, il ponte tra generazioni, il legame indissolubile tra passato, presente e futuro, nonché simbolo di identità. Una ricetta che saprà sicuramente conquistarvi, lentamente, boccone dopo boccone, pagina dopo pagina, proprio come è avvenuto nel mio caso.

La narrazione dell'intera vicenda è affidata alla voce della protagonista, Sveva. Sveva con quel sorriso stampato in faccia e le lacrime nel silenzio della sua stanza. Sveva e le sue trasformazioni (verbo che ricorre), da bambina strappata alla sua terra e portata in una grande città, ad adolescente senza padre, un buco nello stomaco che non si è mai chiuso, ed infine donna solitaria, protetta da una corazza per sopravvivere. Sveva e la voglia di ritrovare se stessa, le proprie radici, di riconciliarsi con il passato. Sveva e il coraggio, componente essenziale del suo carattere, che le fa mollare tutto per trasferirsi in quell'unico luogo che considera casa, un casale a Passignano sul Trasimeno, in Umbria, un luogo dove tornare a sognare e sperare, dove ritrovarsi stretta tra le braccia di sua madre, di sua sorella Sasha e di Malvina, avvolta e coccolata dai ricordi come prima del dolore.


"Ci sono legami che sfidano il tempo e che uniscono anche dopo la morte. Solo un certo tipo di donne hanno il privilegio di esserne testimoni. Tu sei una di quelle, Sveva. Non rinnegare il passato, perché è lì la chiave del tuo presente. Quando sentirai di non potercela fare, quando il rimpianto oscurerà la tua luce, la radice di ginestra ti ricorderà che anche nel più freddo inverno del cuore, tu puoi resistere e scegliere. Ora sai."


Il rifugio delle ginestre è un romanzo che parla al cuore del lettore. Un romanzo in cui la componente magica è essenziale: una magia di donne per le donne. Si parla di madri e di figlie, ma anche di padri, di legami familiari, di incontri, di occasioni, di coraggio, di scelte e svolte improvvise. Un romanzo di scoperta e riscoperta di se stessi, un vero e proprio viaggio in una cornice favolistica e tutta italiana. 
Un paesaggio incantato dipinto su tela attraverso una tavolozza di colori e profumi in cui la natura, come genitrice di ogni cosa, ha un ruolo preponderante. Sarà allora che percepirete il verde cupo della macchia e del bosco, il giallo acceso dei campi di girasole, il rosso dei papaveri, la trasparenza del cerchio perfetto del lago racchiuso tra le colline, i ricami luminosi disegnati nel cielo della notte, compagni di viaggio che, bucando la carta, non vi abbandoneranno facilmente.

Uno stile dolce, gentile, armonioso e ricco di descrizioni, quello della Bricca, per raccontarci una storia semplice, ma che di questo aggettivo ha ben poco, una storia di una figlia spezzata, un fiore senza radici, e di un padre dalle tinte indaco. Una storia ricca di sentimenti e di emozioni in cui si intrecceranno le vite interrotte di personaggi a tutto tondo, legati tra di loro da uno stesso filo: penso a Sveva e Malvina, anime affini, baciate dalla sofferenza, figlie della stessa sorte, donne a metà, rese forti dal dolore ed in cerca della verità; o ancora a Rurik, l'ombra nascosta nella luce dei suoi occhi e che lo rende sfuggente; un uomo che trascorre i giorni nelle mancanze, cercando di trasformare i vuoti in pieni, facendo i conti con un presente che è anche il suo passato.

Un raccontarsi al lettore con i proprio dubbi, le proprie incertezze, il proprio dolore fino a condurlo all'insegnamento finale che dimostra come "appartenere a un luogo è appartenere a se stessi. Si può partire, cercare altro, ma si torna sempre. Perché l'anima ha un solo rifugio ed è quello che chiamiamo casa". Un invito a tornare alle origini, a godere dell'affetto e dell'importanza dei legami. Un romanzo meraviglioso proprio come la copertina che lo rappresenta e che non poteva essere diversa da quella che è. Avventuratevi, non ve ne pentirete!




venerdì 23 giugno 2017

Recensione 'Invito a Capri con delitto' di Emilio Martini


Buongiorno lettori, oggi è venerdì ed io vi lascio con la consueta recensione prima del weekend! Il romanzo di cui mi appresto a parlarvi è stato pubblicato la scorsa settimana dalla casa editrice Corbaccio, che ringrazio per la copia. Per motivi logistici non ho potuto prendere parte all'incontro organizzato in compagnia delle autrici, e se ve lo state chiedendo sì, avete capito bene perché Emilio Martini, in effetti, è lo pseudonimo utilizzato dalle sorelle Elena e Michela Martignoni. Il romanzo appartiene al genere giallo e fa parte di una serie che non ho letto ma che ho tutta l'intenzione di recuperare. 




Invito a Capri con delitto
Le indagini del commissario Berté
Emilio Martini


Editore: Corbaccio - Genere: Giallo
Pagine: 240 - Prezzo: 14,00 € - eBook: 8,99€
(OMAGGIO CE)


Alberto, amore mio... aiutami! Uccideranno anche me...Così riporta una lettera che viene dal passato. È firmata Diana Meyer, e risale al 1976, ma il professor Alberto Sorrentino la riceve solo quarant'anni dopo, e per pura fatalità. Che fine ha fatto la bella austriaca che, in un infuocato agosto caprese, il professore ha immensamente amato? Non era stato facile dimenticarla. Dopo il suo brusco e inspiegabile abbandono, l’aveva odiata per anni, ma ora quella lettera drammatica sbriciola le sue certezze. Forse Diana ha dovuto lasciarlo?Per mettere in pace il cuore e la coscienza, il professore si rivolge all'amico Gigi Berté, invitandolo a Capri. Per il commissario con la coda la sfida è ardua: la vicenda è complicata da molteplici aspetti psicologici e le persone coinvolte sono poco propense a parlare. Inoltre, lavorare fuori dalla sua area di competenza limita la sua libertà d’indagine, già di per sé difficile perché i fatti sono lontani nel tempo. I misteri antichi dell’Isola Azzurra e la sua sfibrante bellezza catturano anche Berté, che esorcizza le sue paure scrivendo racconti e telefonando all’amata Marzia.Ma quando il passato ritorna e colpisce ancora nel presente, tingendolo di rosso, Berté, con la sua abilità e i suoi metodi anticonvenzionali, riesce a ricostruire l’intricata vicenda, fino al colpo di scena finale.



La stagione estiva è uno di quei periodi dell'anno in cui sento il bisogno di leggere romanzi gialli; è come se giallo ed estate procedessero di pari passo. Per questo motivo, quando mi è stato proposto il romanzo, ho deciso di leggerlo nonostante facesse parte di una serie e potessero esserci riferimenti ai capitoli precedenti. Ovviamente tali riferimenti sono presenti però, e forse in ciò influisce anche il fatto che il commissario in questa indagine operi in trasferta, il non essere a conoscenza degli avvenimenti, nel dettaglio, non inficia in alcun modo la lettura. 

Una telefonata da parte di O' Prufessore, tale Alberto Sorrentino, il volergli parlare de visu perché è una questione di vita o di morte, costringe Gigi Berté a partire per Capri. Il ritrovamento fortuito di una lettera contenente un'accusa di omicidio che affonda le proprie radici nel passato, quarant'anni prima rispetto ai fatti narrati, una coppia di coniugi, i Braun, di cui si è persa ogni traccia, rappresentano gli elementi a cui fare riferimento per risolvere il mistero. Sarà interrogando i loro conoscenti, restii a parlare, come se avessero un segreto da nascondere, che si aprirà la vera e propria indagine con tanto di pista investigativa che porterà ad una verità sconcertante.

"Invito a Capri con delitto" è un giallo intrigante ed intricato al punto giusto, con quel delitto, così legato al passato, in cui vengono meno il denaro, la gelosia o la vendetta, come possibili moventi, per lasciare spazio all'imponderabile quid che rende gli uomini delle belve. 
Le vicende si svolgono in un arco temporale di tre giorni che coincidono, per numero, con le parti in cui è suddiviso il romanzo stesso. Ammaliati dallo stile di Martini, diretto e ricco di dialoghi, durante la lettura del romanzo saremo pervasi dall'aria caprese, frizzante e tutta mediterranea. Capri e la sua struggente malinconia non si limitano a fare da sfondo all'intera vicenda, in solitaria, ma si integrano, si intersecano al narrato prendendo vita nella scrittura stessa, così come il vissuto personale dei singoli protagonisti si intreccia alla storia in generale. 

Ed è proprio sui protagonisti che vorrei soffermarmi. Berté è il classico poliziotto vecchio stile che preferisce l'intuito, l'istinto e l'improvvisazione agli esami di laboratorio, ai tabulati telefonici, alle registrazioni e a quanto ancora sia stato inventato grazie alla scienza o alla tecnologia. Segnato da un destino che gli propina sempre casi in cui prendere decisioni arbitrarie al limite dell'insensatezza. Un uomo che ha tutto un mondo alle sue spalle, un mondo da scoprire e che lo rende incapace di parlare di sentimenti. Tutto ciò, a cui aggiungere anche quel codino che acconcia la sua fluente chioma, lo rende un personaggio affascinante. Un personaggio che sa il fatto suo.
Accanto a lui il criptico professore che, pur essendo innamorato della signora Braun, la Diana Meyer a cui si fa riferimento nella sinossi, ha scelto di chiudere il coraggio in soffitta sposando una donna che non amava e vivendo di apparenza e ipocrisia. Infine la stessa Diana, una voce del passato, un'artista, nonché anima irrequieta, per la quale sarà dipinto un quadro del tutto diverso da quello che ci aspetterebbe, un quadro fatto di presunzione ed indecifrabilità. 

Ho molto apprezzato la parte prettamente culturale, ovvero i riferimenti a fatti storici riguardanti l'imperatore romano Tiberio, che denota il lavoro di ricerca alla base della narrazione: storia, mito e romanzato si fondono insieme con maestria conquistando l'attenzione del lettore.
In più sarete deliziati dai racconti di Berté che, nel tempo libero, si improvvisa scrittore offrendoci un'indagine nell'indagine. 

In definitiva una lettura molto piacevole e scorrevole, un caso per nulla semplice, banale o scontato, un romanzo da mandare giù in un unico sorso in questi primi giorni di calura estiva!




mercoledì 21 giugno 2017

The Hunting Word Challenge: Terza Tappa!




Miei cari partecipanti, ben trovati! Come saprete, ieri è terminata anche la Seconda Tappa della The Hunting Word Challenge, la sfida di lettura che vi farà compagnia fino alla fine dell'anno. Permettetemi di fare i complimenti ad ognuno di voi per l'impegno e la costanza. Sono molto orgogliosa di tutti, anche di chi magari non ha avuto tempo di partecipare assiduamente, in questo caso spero possiate rifarvi nella nuova tappa.

Riassumendo un po' cosa è avvenuto nel trimestre appena trascorso notiamo che alcuni concorrenti sono riusciti a spuntare tutte le dieci parole iniziali per cui, come da regolamento, ne sono state aggiunte altre tre che costituiscono la cosiddetta Triade. Vi è stata data una parola bonus ed è apparsa anche una sfida aggiuntiva (che oggi è stata aggiunta, per conoscenza, nella sezione del blog dedicata alla Challenge). Come detto più volte le sfide aggiuntive potranno essere una o due, nella tappa appena trascorsa ve ne è stata presentata soltanto una ed è quella sfida che avreste dovuto scovare voi senza essere avvertiti.
Dopo questo breve riepilogo possiamo procedere a presentare gli obiettivi del nuovo trimestre e spero vivamente che continuiate a divertirvi! 


TERZA TAPPA
dal 21 Giugno al 20 Settembre


Ora, dimenticate tutte le parole precedenti perché ha inizio oggi la Terza Tappa che si concluderà alle ore 18:00 del 20 Settembre. Questo vuol dire che, come già sapete, potrete inviare le vostre recensioni entro tale orario. Tutto ciò che arriverà successivamente alle suddette non verrà preso in considerazione.

Il modo di giocare rimane invariato ma vi ripeto ogni cosa in modo che non abbiate nessun tipo di problema o dimenticanza.


1) Dovrete scegliere un libro (e per libro si intende un libro di minimo 150 pagine, a tal proposito faranno fede le schede Amazon e Goodreads, non singoli racconti, fumetti e varie ed eventuali, né riletture!) che abbia: 

- quella stessa parola nel titolo; (3 PUNTI)
- una o più parole nel titolo che siano ricollegabili per significato o idea; (1 PUNTO)
- quella stessa parola disegnata in copertina; (5 PUNTI)


Piccolo esempio: se una delle parole date fosse LUNA/LUNE potreste leggere "La luna e i falò" di Cesare Pavese oppure "Cinder. Cronache lunari" di Marissa Meyer oppure "Blue" di Kerstin Gier (che ha una luna rappresentata in copertina!).

Osservazione 1: potrete cambiare il numero della parola, cioè usarne il singolare o il plurale, ma non il genere, quindi se la parola è al femminile singolare, potreste utilizzarla al femminile plurale, ma non al maschile. 
Piccolo esempio: se la parola fosse Regina, Regine andrebbe benissimo, ma non Re!

Osservazione 2: nel caso in cui leggiate in lingua le parole non possono essere tradotte, quindi rimangono in italiano e, di conseguenza, non le troverete mai nel titolo. Tuttavia potreste usare il libro in lingua nel caso in cui la parola fosse raffigurata in copertina, quindi sarebbe l'unico caso possibile. Ovviamente a lettura in lingua corrisponde recensione in italiano. Questo concetto si estende anche a libri che in italiano presentano il titolo in una qualsiasi altra lingua (ad esempio "Chocolat" di Joanne Harris ha un titolo straniero per cui potrebbe essere usato solo per la raffigurazione!)


2) Se prima della fine della tappa, quindi 20 Settembre, ci sarà un primo giocatore, tra tutti i partecipanti, che avrà completato l'intero giro di 10 parole (10 PUNTI BONUS + premio, ovvero un eBook a scelta da un elenco proposto che riceveranno tutti coloro che completeranno l'intero giro delle 10 parole) troverete un nuovo post che, oltre a comunicarvi la lieta novella, annuncerà l'aggiunta di altre 3 parole, un po' più difficili. A questa triade potranno accedere solo i giocatori che avranno spuntato le 10 parole iniziali e il punteggio base, al completamento di una delle tre parole, si triplicherà.

Piccolo esempio: completato il giro delle 10 parole, se una delle nuove tre scelte fosse SOLE/SOLI e voi leggeste un libro con quella stessa parola nel titolo otterreste 9 PUNTI, se la parola fosse ricollegabile per significato o idea 3 PUNTI, se fosse rappresentata in copertina 15 PUNTI. Se spuntate tutte e tre le parole avrete altri 30 PUNTI BONUS.


3) Infine nel corso di ognuna delle 4 tappe verrà pubblicato un post contenente una parola bonus che potrete spuntare in qualsiasi momento, anche se non avrete completato le 10 parole iniziali e che vi permetterà di acquisire 15 PUNTI EXTRAAttenzione però, in questo caso specifico la parola dovrà essere contenuta, precisa ed identica, solo ed esclusivamente nel titolo (non varrà né il collegamento per significato o idea, né la raffigurazione in copertina). Se si tratta di singolare dovrete trovarla al singolare così come nel caso del plurale.

Occhio anche alle sfide aggiuntive che, nel corso di ogni tappa troverete da un minimo di una ad un massimo di due, per le quali non sarete avvertiti in alcun modo e che quindi dovrete scovare sul blogOvviamente una volta individuate non dovrete farne parola con gli altri partecipanti pena la squalifica!
In ognuna di esse troverete pubblicate tutte le spiegazioni necessarie e potrete partecipare anche se non avrete spuntato tutto l'elenco delle 10 parole iniziali!



PUNTEGGIO

Ricapitoliamo le varie modalità per l'acquisizione dei PUNTI:
  • per ogni libro letto con la parola data nel titolo - 3 PUNTI;
  • per ogni libro letto con una o più parole ricollegabili per significato o idea nel titolo - 1 PUNTO;
  • per ogni libro letto con quella stessa parola raffigurata in copertina - 5 PUNTI;
  • per ogni libro che abbia la parola esatta nel titolo o una ricollegabile ed anche la raffigurazione in copertina della parola data (quindi non della ricollegabile), oltre al solito punteggio di 3 o 1 + 5 Punti, se ne aggiungeranno altri - 6 PUNTI BONUS(non è contemplato il caso di una doppia parola per uno stesso libro. Deciderete voi quale delle due spuntare in modo da leggere un libro per ogni parola!)
  • al completamento delle 10 parole - 10 PUNTI BONUS;
  • solo nel caso della triade i punti triplicheranno - 9 PUNTI/ 3 PUNTI/ 15 PUNTI;
  • solo al completamento della triade - 30 PUNTI BONUS;
  • parola bonus - 15 PUNTI EXTRA:
  • sfide aggiuntive a sorpresa - PUNTI EXTRA da definire di volta in volta.

Vi ricordo, perché questo passaggio vi sfugge di continuo, che l'eventuale ricollegabilità vale solo ed esclusivamente per il titolo, non per la raffigurazione. Per questo motivo, se dovessi darvi delle parole che indicano dei concetti astratti non rappresentabili non potrete mai trovarli raffigurati, si tratterebbe di un collegamento e quindi non valido!


lunedì 19 giugno 2017

Recensione "Fai uno squillo quando arrivi" di Stella Pulpo





Fai uno squillo quando arrivi
Stella Pulpo


Editore: Rizzoli - Genere: Narrativa Rosa
Pagine: 384 - Prezzo: 19,00 € - eBook: 9,99€
(OMAGGIO CE)


Nina ha trent'anni, i capelli ricci e un amore autoimmune nell'anima, "al quale si sopravvive, ma dal quale non si guarisce". Come tante giovani single, per affrontare la giungla sentimentale di Milano colleziona appuntamenti più o meno riusciti con uomini conosciuti su Tinder, ma il ricordo del suo ex le brucia ancora dentro. Non importano i chilometri che li separano né le volte che si sono detti addio: la loro storia sembra impossibile da cancellare. Finché è lui a dimenticare tutto - o quasi - dopo un'overdose di LUV, potentissimo allucinogeno che dà l'illusione di viaggiare nel tempo. Ora l'ex di Nina è convinto di vivere alla fine degli anni Novanta: non sa cosa siano Facebook e WhatsApp, comunica con sms e squilli e, soprattutto, crede di stare ancora con lei. Quando Nina torna in Puglia per l'estate, ad attenderla a casa trova rose rosse, lettere e compilation. Ed è costretta a chiedersi: quante volte si può amare la stessa persona sbagliata? Quanti tentativi sono ammessi prima di dichiarare una storia finita? Quand'è che l'ultima possibilità è davvero l'ultima?



Ho scelto di leggere questo romanzo dopo essermi imbattuta nel suo titolo, un titolo che ha riportato a galla tutta una serie di ricordi del mio passato. "Fai uno squillo quando arrivi", infatti, era la classica richiesta della mia genitrice, ripetuta quasi allo sfinimento, quando, in età adolescenziale, iniziavo a muovere i primi passi nel mondo in totale libertà. Dal canto mio me ne dimenticavo puntualmente, ma questo è un aspetto sul quale è meglio soprassedere.
Dicevo, un titolo evocativo così come la storia che ci viene raccontata. Un vero e proprio tuffo nel passato, mio e della protagonista, con la quale sono entrata in sintonia sin dalle prime pagine un po' per età anagrafica, un po' perché corregionali e questo mi ha permesso di respirare, prepotentemente, l'aria di casa, fornendo al romanzo quella marcia in più.

"Antonia, detta Nina, Dell'Oglio, tarantina di nascita, milanese di adozione, trentenne, esperta di comunicazione e pubbliche relazioni, digital strategist, collaboratrice di ViralMarketingBuzzNews, del segno dello Scorpione, amante dei Baustelle e degli Afterhours", incarna alla perfezioni il ritratto dell'amore ai tempi dei social. Stalkeratrice provetta dei diversi profili del suo ex fidanzato, tale Alessandro Semeraro, meglio conosciuto come PDM, ovvero PezzodiMerda, si strugge d'amore per il suddetto perdendoci in sonno e facendosi del male salvando le sue foto con la nuova propaggine chiamata amore, una fidanzata che, immancabilmente, agli occhi di lei, è un cesso. La nostalgia di loro due insieme è diventata il rumore di sottofondo della sua vita al punto tale che i momenti con lui le mancano con una ferocia spietata. Tutto ciò fino a quando Nina non ha deciso di riprendere il controllo e trasformarsi in una donna che non vuole più essere il limite di se stessa, ma una reduce che si è rimessa in gioco iniziando ad amarsi e a proteggersi. È tuttavia risaputo che, quando si tenta di uscire dal baratro, il destino ci metta lo zampino. Nello specifico tale destino ha le fattezze di una droga, la LUV, una pasticca che una volta presa porta il malcapitato indietro nel tempo con la convinta sensazione di essere, effettivamente, approdato nel passato. Il malcapitato, come è giusto che sia, non poteva che essere il suddetto Semeraro che, avendone fatto una scorpacciata, inizierà una vera e propria caccia, con tanto di regali e compilation d'amore, nei confronti della povera Nina. 

"È curioso, ora che ci penso, questo fatto di odiare gli ex. È esattamente come amarli, in effetti. Stessa intensità, stessa veemenza, stesso dispendio di energie. In fondo l'odio è solo l'amore messo di capo sotto, sono i poli che s'invertono, le passioni positive che si rivoltano al contrario. Ma l'intensità, il bisogno, il legame, è viscerale tanto quanto. E non importa quale sia la storia che ci raccontiamo, non importa quale sia lo scherma retorico che abbiamo usato per riporla nell'archivio, nella cantina del nostro io, tra i file irrisolti della nostra vita, non importa se siamo i buoni o i cattivi, se vinciamo o perdiamo: qualunque eroe ha bisogno di un antagonista che ne definisca il valore, che ne caratterizzi il ruolo. Senza quello, i personaggi diventano solo comparse piatte di una vita qualunque."

Ho letto questo romanzo nel giro di qualche giorno e non vi nascondo che ho provato sensazioni contrastanti e altalenanti nel corso della lettura tanto da tirarne le somme proprio mentre ve ne parlo. 
Ciò che colpisce sin da subito è, senz'altro, la scrittura frizzante, esuberante e solare della Pulpo anche se, piccolo cavillo, a mio avviso un po' troppo infarcita di divagazioni e luoghi comuni che non solo rallentano la lettura ma la rendono, a tratti, stucchevole. Avrei preferito uno stile più scevro ma, ovviamente, si tratta sempre di una questione di gusti. 
Ci tengo a precisare, inoltre, che a quanto raccontato nella trama e nel mio breve riassunto, quindi al corteggiamento dell'ex, si giungerà per gradi dopo un centinaio di pagine. Inizialmente, smaniavo dalla voglia di arrivare al punto, mi chiedevo a cosa servissero tanti giri di parole e perché ci stessimo mettendo così tanto, salvo poi apprezzare questa scelta dell'autrice che nella prima delle tre parti in cui è diviso il libro ci racconta della protagonista, della sua vita al presente e delle sue difficoltà a relazionarsi con l'altro sesso, servendosi anche di continui flashback che rimandano ad avvenimenti del passato e che svolgono un ruolo chiarificatore, per poi giungere a quella che è la parte centrale del romanzo. 

Nina e Alessandro sono i protagonisti indiscussi di una relazione che li ha condannati, entrambi in modo diverso, al fallimento amoroso. Risulta quasi impossibile non mettersi nei panni di lei che si ritrova investita, nuovamente, dai ricordi e senza una via di fuga. A metà strada tra la possibilità di un nuovo amore e il dover fare i conti con una relazione del passato, lacerante e distruttiva sì, ma anche totalizzante, una sorta di ossessiva dipendenza dalla quale non si riesce a staccarsi.

Ma in questo romanzo trovano spazio anche tematiche differenti dalla relazione di odio-amore tra i due giovani protagonisti: la solitudine in un tempo in cui si è soli sempre senza esserlo mai veramente; l'amicizia, quella che critica, che si oppone e prende posizione, stimola e incoraggia, rendendosi complice; il senso di appartenenza al passato inteso non come zavorra ma bagaglio perché ricordare il punto di partenza è fondamentale per poter valorizzare quello di arrivo; la violenza di un inquinamento, quello nel tarantino, che non risparmia e non perdona nessuno.
Si parla di rimpianti e di fallimenti, di scelte e di possibilità, accompagnati pagina dopo pagina da diverse tracce musicali che vanno a costituire una vera e propria colonna sonora di sottofondo. 

Ciò che mi ha lasciata di stucco, con un po' di amaro in bocca, è sicuramente il finale con quel suo senso di incompiutezza. Molti lo definirebbero aperto, uno di quei finali in cui tutto può succedere. Per natura non amo le mezze misure ma le scelte decisive per cui mi aspettavo un colpo di scena di quelli fantasmagorici, che ti tolgono il fiato e che sicuramente avrebbe reso giustizia ad una lettura che di per sé ho trovato divertente, spassosa e, al contempo, ricca di spunti di riflessione. 

Un romanzo consigliato per l'estate che, come direbbe la stessa Nina, "...non è solo una stagione o un periodo di vacanza, ma una possibilità infinita, uno stato d'animo".





martedì 13 giugno 2017

Recensione 'I medici. Una dinastia al potere' di Matteo Strukul


Buon martedì lettori! Oggi vi accolgo nel mio angolino, con indosso i panni di #bancarellablogger, per parlarvi di uno dei sei romanzi finalisti del Premio Bancarella 2017. Il tempo scorre, siamo ormai agli sgoccioli di questa meravigliosa avventura, ed è giunto il momento di calarci tra le pagine di un romanzo storico, un romanzo incentrato su un'intera casata, quella dei Medici.




I Medici
Una dinastia al potere
Matteo Strukul


Editore: Newton Compton Editori - Genere: Romanzo Storico
 Pagine: 352 - Prezzo: 9,90 € - eBook: 2,99€

FINALISTA PREMIO BANCARELLA 2017


Firenze, 1429. Alla morte del patriarca Giovanni de’ Medici, i figli Cosimo e Lorenzo si trovano a capo di un autentico impero finanziario, ma, al tempo stesso, accerchiati da nemici giurati come Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi, esponenti delle più potenti famiglie fiorentine. In modo intelligente e spregiudicato i due fratelli conquistano il potere politico, bilanciando uno spietato senso degli affari con l’amore per l’arte e la cultura. Mentre i lavori per la realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore procedono sotto la direzione di Filippo Brunelleschi, gli avversari di sempre continuano a tessere le loro trame. Fra loro c’è anche una donna d’infinita bellezza, ma dal fascino maledetto, capace di ghermire il cuore di un uomo. Nell’arco di quattro anni, dopo essere sfuggito a una serie di cospirazioni, alla peste e alla guerra contro Lucca, Cosimo finirà in prigione, rischiando la condanna a morte. Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, questo romanzo narra la saga della famiglia più potente del Rinascimento, l’inizio della sua ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici, mercenari svizzeri sanguinari.



Primo capitolo di una trilogia, "I Medici. Una dinastia al potere", come ci dice lo stesso autore nelle note conclusive, è incentrato interamente sulla figura di Cosimo il Vecchio che, nel secondo romanzo, lascerà il posto a Lorenzo il Magnifico e, nel terzo ed ultimo, a Caterina de' Medici. 

Sullo sfondo di uno dei periodi di maggior splendore per l'Italia, il Rinascimento, saremo guidati alla scoperta dell'ascesa di una delle famiglie più importanti e famose, nonché protagonista indiscussa e promotrice della vita artistica, culturale, spirituale e scientifica del suo tempo. 
In questo romanzo si parla di padri che lasciano il passo ai figli, e di figli che, sentendosi non all'altezza dei propri avi né del cognome che portano, vogliono dimostrare a tutti i costi di meritarlo.
Si parla di cospirazioni, di tradimenti, di segreti, di guerre, da una parte quelle prive di condotta onorevole e basate esclusivamente su trucchi per portare a casa la pelle, dall'altra quelle la cui strategia è studiata a tavolino perché "...le battaglie son vinte ben prima di essere combattute".

Tra intrighi e lotte di potere, Cosimo e suo fratello Lorenzo, alla morte del padre, si troveranno catapultati in una realtà a volte sconosciuta, nella quale dovranno guardarsi le spalle costantemente sia dagli alleati che dai nemici. Due personaggi che ci vengono presentati con fattezze estremamente umane: Cosimo e Lorenzo, protagonisti indiscussi, sono uomini e come tali esseri non perfetti e non incapaci di scelte errate o avventate. Accanto a loro vengono sapientemente tratteggiate figure secondarie tra le quali ho apprezzato grandemente Contessina, molto meno scialba e insulsa del personaggio a cui, forse, siamo stati abituati dalle trasposizioni cinematografiche, una donna di carattere, follemente e devotamente innamorata di suo marito. 

Devo ammettere che, almeno nella prima parte del romanzo, sono stata piuttosto rallentata nella lettura perché è stato alquanto difficile barcamenarsi tra tutti i personaggi, effettivamente presenti sulla scena o solo nominati, in modo da comprenderne le relazioni parentali e le varie alleanze. Superato questo step, grazie anche alla scrittura di Strukul che ha saputo ben dosare le parti prettamente storiche e quelle romanzate creando quel mix perfetto che non annoia il lettore, il romanzo si legge in un soffio. Quello che colpisce è la proprietà di linguaggio dell'autore, uno stile che si confà al tipo di genere affrontato e al periodo storico in cui è ambientata la narrazione. Trattandosi di una trilogia, capirete bene come sia importantissimo il lavoro di ricerca alla base (cosa che trovo stupefacente!), al quale si accompagna anche la scelta di un taglio narrativo ben preciso, ovvero l'utilizzo di una modalità a quadri, ad archi temporali, che permettono di coprire un periodo storico più ampio. Il romanzo, infatti, si apre nel 1429 e, con un alternarsi di voci narranti, ci conduce fino al 1453.

In ultimo le descrizioni precise ed evocative che fanno sentire il lettore al fianco dei personaggi, ad assistere allo scenario che, quasi magicamente, si dipana davanti ai suoi occhi. 
Il romanzo è ricco di battaglie così vive e reali da lasciar percepire, a chi legge, le sensazioni dei guerrieri, il dolore, la paura, al punto tale da credere di essere sul campo. 
Assoluta protagonista, poi, la Signoria fiorentina con le sue opere d'arte e l'atmosfera tutta rinascimentale che si respira pagina dopo pagina.

Un romanzo dal ritmo incalzante e ricco di colpi di scena, appassionante per le diverse storie che prese nella loro singolarità si interconnettono alle altre in un quadro più grande e generale. Ogni cosa non è lasciata al caso ma attentamente ponderata nel corso di tutta la narrazione. Consigliato sia agli amanti del genere sia a coloro che non hanno alcun legame con il romanzo storico, provare per credere!




domenica 11 giugno 2017

Sneak Peek Giugno!


Rubrica mensile interamente dedicata alle novità che ci attendono in libreria



Buona domenica lettori! Come state? Iniziate a sentire il calore dell'estate? Dalle mie parti fa abbastanza caldo per essere soltanto a Giugno ed è ufficialmente iniziato il periodo delle letture all'aria aperta. Oggi è tempo di giretti in libreria e questo è un mese molto ricco al punto tale che è stato davvero difficile selezionare per voi soltanto dieci uscite. Alla fine ci sono riuscita per cui ecco a voi i titoli che vi propongo...


In libreria dal 6 Giugno


Trama:


È il 1956 e il mondo è in fermento: dopo decenni di dominio assoluto, Hitler è stato assassinato e la Resistenza è pronta a prendere le armi. A innescare la scintilla è stata Yael, la ragazza dagli straordinari poteri mutaforma, miracolosamente sopravvissuta al campo di concentramento. È solo grazie al suo coraggio se il Nuovo Ordine ha le ore contate. O almeno così tutti credono. Ma la verità è molto più complicata di come appare, e le conseguenze di quanto è accaduto sono devastanti. Ora Yael è in fuga in territorio nemico. Non è sola, però. Insieme a lei ci sono Luka e Felix, i due ragazzi che ha dovuto tradire per portare a termine la sua missione e che adesso vuole proteggere a ogni costo. Ed è nel bel mezzo del caos che il passato e il futuro di Yael si scontrano, obbligandola a fare i conti con i propri sentimenti. Odio e amore, vendetta e perdono. Scegliere non è facile, soprattutto quando sul piatto della bilancia ci sono da un lato il destino del mondo intero e dall’altro la vita di chi ama. Quale sarà la scelta di Yael? Vita o morte?





In libreria dall'8 Giugno


Trama:


È una calda mattina d’estate sulle colline umbre e nell’aria aleggia un profumo inconfondibile di rose e lavanda. Sveva è solo una bambina e sta correndo felice nei campi non lontani da casa. Al collo il suo ciondolo preferito. Non è un ciondolo qualsiasi: racchiude una piccola radice di ginestra, il fiore della forza e dell’attaccamento alle proprie origini, simbolo di un passato che le parla di tradizioni popolari e antiche leggende. Ormai sono passati anni da allora e Sveva non crede più in quelle storie. Da quando si è trasferita a Roma per fare la copywriter in un’agenzia di grande successo, ha preferito lasciarsi alle spalle quel passato ingombrante in cui non si riconosce più. Eppure, è in quel casale della sua infanzia, pieno di ricordi e segreti nascosti, che ora deve tornare. Gliel’ha fatto promettere sua madre. Sua madre che, prima di morire, riesce solo a rivelarle che lì potrà trovare piccole tracce in grado di condurla a suo padre. Quel padre che Sveva non ha mai conosciuto. Per lei non c’è altra scelta che partire. E non appena arriva in quella terra dove è ancora la natura a dettar legge, il ciondolo recupera la sua antica forza e le ricorda che solo qui potrà trovare le risposte alle tante domande su sé stessa e sulle proprie origini che la tormentano da anni. Ora, Sveva è pronta a cercare e conoscere la verità. Per lei è finalmente arrivato il momento di chiudere una volta per tutte con il presente e guardare al futuro con occhi nuovi. Ha bisogno di recuperare le proprie radici e sentirsi di nuovo a casa proprio in quel luogo che conserva echi di amicizie autentiche e di amori che superano la prova del tempo. Perché non è mai troppo tardi per scegliere ancora la vita e l’amore, anche se a volte sembrano lontani e inafferrabili.




In libreria dal 13 Giugno


Trama:


Quando Linn perde in un solo giorno fidanzato, casa e lavoro, impara due grandi lezioni. La prima: mai mettere tutta la tua vita in mano a un uomo. La seconda: mai disperare, perché la vita stessa sa sempre come sorprenderti. Di lì a poche ore, infatti, un certo Mr. Cunningham, «cacciatore di eredi», spunta dal nulla con una notizia sensazionale: Linn ha ricevuto una casa negli Hamptons da una fantomatica zia d'America. Lasciata la Germania con il primo volo per New York, Linn scopre così la Sea Whisper Inn, ovvero la locanda Sussurro del Mare: un'antica villa, un tempo adibita a pensione, dotata di parco, discesa al mare e - nuova sorpresa - cinque inquilini fissi. Sono i migliori amici della zia, cinque arzilli vecchietti che sanno come godersi la vita, tra Manhattan ghiacciati e riposini pomeridiani. Mentre Linn tenta di escogitare un piano per salvare dai debiti la casa e magari riaprirla ai turisti, è sempre più conquistata dai fantastici cinque e dai loro racconti affascinanti su zia Dorothy e sulla vita glamour che si era reinventata dopo la fuga dall'Europa. Ma in quella storia manca un dettaglio fondamentale, un segreto struggente di cui resterebbe traccia solo in un quadro, misterioso e introvabile. Proprio la ricerca di quel dipinto scomparso permetterà a Linn di aprire una porta su quel passato e fare finalmente luce sul proprio futuro.




In libreria dal 13 Giugno


Trama:


Julian ha diciassette anni e vive con la sorellina Sara nella periferia industriale di Aurora, una metropoli soffocata dall'inquinamento e devastata dalle malattie, in cui l'aspettativa di vita è scesa drasticamente negli ultimi anni. Fino all'arrivo del Time Deal, un farmaco in grado di arrestare l'invecchiamento cellulare. Nessuno ne conosce gli effetti collaterali, solo qualcuno immagina quali possano essere le conseguenze morali e sociali di questo farmaco. Ben presto, la città si spacca in due: da una parte chi insegue ciecamente il sogno della vita eterna, dall'altra chi invece si rifiuta di manipolare la propria esistenza e preferisce invecchiare secondo natura. Julian è tra questi ultimi. Ma la sua ragazza Aileen non ha avuto scelta: figlia di un noto avvocato, che finanzia da sempre la casa farmaceutica del Time Deal, è stata sottoposta al trattamento. Finché qualcosa va storto. Aileen inizia ad accusare disturbi della memoria, e poi sparisce nel nulla. Julian però è disposto a tutto pur di ritrovarla. E a far luce sugli effetti collaterali del Time Deal.




In libreria dal 14 Giugno


Trama:


Napoli, 1966. Rosanna Menici è una bambina con un dono speciale: una voce straordinaria in grado di incantare chiunque la ascolti. Il suo talento viene subito notato dal giovane Roberto Rossini, brillante studente della Scala di Milano, che durante una visita a Napoli incoraggia la famiglia Menici a coltivare le doti di Rosanna, presentandola a uno dei grandi maestri della lirica. Un incontro, quello tra Roberto e Rosanna, che segnerà per sempre il loro destino. Milano, 1973. Rosanna, giovane donna sensibile e appassionata, ha finalmente realizzato il sogno di essere ammessa alla Scala di Milano. Inizia un periodo inebriante: il ritmo della metropoli, le estenuanti prove di canto, i primi gloriosi passi sul palcoscenico. E sarà proprio qui che i destini di Rosanna e Roberto si incroceranno di nuovo. Affascinata e spaventata da quell'uomo carismatico e sfuggente, sempre circondato da donne bellissime e acclamato nei teatri di tutto il mondo, Rosanna finisce per essere travolta da un sentimento potente e inarrestabile. Ma un segreto nascosto nel passato di Roberto e le oscure trame di una donna senza scrupoli minacciano il sogno d'amore di Rossana, e con questo anche la sua carriera e la sua vita.


venerdì 9 giugno 2017

Recensione 'Prima che sia domani' di Clare Swatman


Buon venerdì lettori! A conclusione di quella che è stata una lunga e commovente settimana, sono reduce dal matrimonio di una mia grande amica, vi accolgo nel mio angolino con la recensione di un libro incentrato proprio sul sentimento a cui tutti aspiriamo: l'amore, quello con la maiuscola.
Il romanzo di cui sto per parlarvi è stato pubblicato la scorsa settimana dalla casa editrice Mondadori che, nella persona di Anna, mi ha omaggiata di una copia. 




Prima che sia domani
Clare Swatman


Editore: Mondadori - Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 286 - Prezzo: 18,00 € - eBook: 6,99€
(OMAGGIO CE)


Trovi la tua anima gemella... Alcune persone non si accorgono di essere in presenza dell'amore della loro vita neanche quando se lo ritrovano proprio davanti agli occhi. Per Ed e Zoe è stato così: si sono incontrati il primo giorno di università, hanno condiviso anni bellissimi come coinquilini nello stesso appartamento, si sono innamorati... Si sono persi di vista... Poi le loro strade si sono incrociate più volte ma, per motivi sempre diversi, sembrava che non fosse mai il momento giusto. Solo anni più tardi, dopo che entrambi si sono lasciati alle spalle varie esperienze, il loro amore è finalmente sbocciato... ... e poi succede qualcosa di inimmaginabile. Un giorno, mentre stava andando al lavoro in bicicletta, Ed viene coinvolto in un incidente. Zoe è letteralmente incapace di reagire a un evento così tragico, non riesce a trovare una maniera per sopravvivere. Non è pronta a lasciare andare i ricordi. Come può dimenticare tutti i momenti felici, dal loro primo bacio a tutta una vita costruita insieme? Ma, soprattutto, Zoe è tormentata dalla consapevolezza che ci sono delle cose che avrebbe assolutamente dovuto dire a Ed... Ma forse non è troppo tardi...



Il Carpe diem, dal latino 'cogli il giorno', più comunemente tradotto come 'cogli l'attimo', è un invito a godere ogni giorno dei beni che ci vengono offerti dalla vita, un invito ad apprezzare quello chi si ha, a comprendere che è nel presente che l'uomo deve concentrare le proprie azioni data l'imprevedibilità del futuro. Ed è proprio il carpe diem, così come ve l'ho presentato, il burattinaio che muove le fila della storia che prende piede pagina dopo pagina, rigo dopo rigo, parola dopo parola, sillaba dopo sillaba, a partire già da quel titolo: Prima che sia domani, ovvero prima che sia troppo tardi. 
Una storia, quella che ci viene raccontata, in cui capiremo l'importanza dei piccoli gesti quotidiani, della mancanza di una parola o di un affetto in un determinato momento o, al contrario, l'eccessivo sproloquiare, magari con parole taglienti, parole che fanno male al prossimo ma, riflettendoci, anche a noi stessi. 

Il filo conduttore, attorno al quale l'intera trama viene plasmata, è il sentimento d'amore. In questo romanzo si racconta di un amore potente ma al contempo straziante, di quelli che tolgono il fiato ed il sonno, di quelli che ti fanno sentire le famose farfalle nello stomaco o mancare un battito all'improvviso.
In un prologo in cui tutto sembrerebbe compiuto ed inevitabile, la protagonista del romanzo, Zoe, si ritrova a dover fare i conti con un evento funesto ed inaspettato: la morte di suo marito Ed, un uomo che negli ultimi mesi della sua esistenza si era trasformato dal grande amore in un estraneo, un estraneo al quale, ora, Zoe vorrebbe dire tante cose. Ed è proprio in seguito ad un incidente domestico, che vede coinvolta la giovane donna, che inizieremo a viaggiare nel tempo con lei per poter rivivere l'inizio di una passione insperata, ritrovare quell'Ed esattamente quando tutto è cominciato e con un mondo intero di possibilità davanti, con la speranza di rivivere ancora un giorno con lui, magari sfruttando il famoso effetto farfalla in cui un piccolo cambiamento negli avvenimenti del passato possa determinarne uno enorme e travolgente negli anni successivi. 

Ci sono romanzi che non basta leggere, che devono essere vissuti intensamente da chi ne sfoglia le pagine, romanzi che sanno come emozionare il lettore. Sono stata emotivamente coinvolta dalla scrittura della Swatman, così dolce e cristallina, e dalla storia che, devo ammetterlo, mi ha intristita e ha serrato il cuore in una morsa, facendolo battere all'unisono con quello della protagonista, quasi fossero un solo motore. 

Zoe una donna distrutta, persa e piena di rabbia. Zoe che prende per mano il lettore e, in prima persona, lo invita a viaggiare indietro nel tempo, lo conduce nei suoi ricordi lasciandolo scivolare in punta di piedi nella vita di due estranei che, capitolo dopo capitolo, perderanno questa accezione andando a ritagliarsi un posto speciale nel suo cuore, un posto tale da scaldarli entrambi. 
Zoe e il dolore altalenante che scompare ogni qual volta che, al risveglio, rivive un'intera giornata del passato con il suo Ed protagonista. Zoe e il dubbio di lasciare che la natura faccia il suo corso come già avvenuto o modificare qualcosa nei gesti e nei comportamenti che lei ben conosce. 
Si soffre insieme a lei e all'evoluzione di quell'amore forte e totalizzante che nel corso degli anni, episodio dopo episodio, appare sempre più appeso ad un filo, un filo che si allenta un po' per volta fino a generare quella sensazione che sia scomparso del tutto. La distanza che si apre come un baratro nel loro essere coppia, una coppia provata dalle litigate, dalle tensioni, dalle notti passate a dormire separati, dai silenzi e dai sensi di colpa. Il dolore nel sentirsi defraudata del desiderio di maternità, desiderio che si trasforma in una vera e propria ossessione accompagnata dall'incubo della fecondazione assistita.

La Swatman ci racconta di un amore che supera le barriere del tempo e dello spazio e, nonostante l'epilogo possa apparire scontato, ritengo anche che possa essere considerato l'unico possibile ed immaginabile da parte del lettore, senza andare ad inficiare sulla struttura generale del romanzo.
Mi sono innamorata di Zoe e Ed, è stato straziante vedere come una coppia che si ama così profondamente possa arrivare ad un punto di rottura tale da dimenticare ciò che erano stati. Si parteggia per Zoe, affinché possa riuscire a cambiare qualcosa, non dico l'inevitabile, ma che possa almeno dimostrare a suo marito quell'amore che ha tenuto nascosto dentro di sé. 
Una volta riposto il romanzo sullo scaffale dei libri terminati ho compreso come difficilmente dimenticherò questa coppia e la sua storia. Li sento a me vicini, una presenza costante che mi rimarrà cucita addosso per molto, moltissimo tempo.

Mi sono dilungata e vi chiedo scusa, ma è giusto che capiate quanto sia quasi necessario innamorarsi di queste pagine di carta e spero che accada anche a voi. Lasciatevi conquistare dalla potenza di questa storia che, se siete romantici come la sottoscritta, saprà emozionarvi!





lunedì 5 giugno 2017

Recensione 'Paper Princess' di Erin Watt


Buon inizio di settimana lettori! Oggi sono qui a parlarvi di un romanzo molto chiacchierato, soprattutto in seguito alla sua pubblicazione in Italia da parte della Sperling & Kupfer, che ringrazio per la copia omaggio. 
Avevo voglia di provare una lettura che appartenesse ad un mondo letterario molto diverso da quelli a cui sono solitamente abituata. Questo 2017, poi, è l'anno della sperimentazione di nuovi generi per cui, sommando i due diversi propositi, mi sono lanciata in una nuova avventura. A breve vi racconto come è andata!




Paper Princess
Erin Watt


Editore: Sperling&Kupfer - Genere: Young Adult
Pagine: 459 - Prezzo: 14,90 € - eBook: 8,99€
(OMAGGIO CE)


A diciassette anni, Ella Harper ha già imparato a sbrigarsela da sola. Sempre in fuga, dalle difficoltà economiche e dagli uomini sbagliati di sua madre, si è districata tra mille lavori per riuscire a far quadrare i conti, studiare e costruirsi un futuro migliore. Finché, un giorno, nella sua vita compare un certo Callum Royal. Distinto ma deciso, nel suo costoso abito di sartoria, dice di essere il migliore amico del padre, che lei non ha mai conosciuto, nonché il suo tutore legale. In quanto tale, sarà lui d'ora in poi a sostenere le spese per il suo mantenimento e la sua istruzione, a patto che Ella accetti di vivere con lui e i suoi cinque figli. Ella sa che il sogno che Callum Royal sta cercando di venderle è sottile come carta. Ed è diffidente e furiosa. Ma ancora di più lo sono i fratelli Royal. Easton, Gideon, Sawyer, Sebastian e... Reed. Magnetici e pericolosi, non mancano di farla sentire un'intrusa: lei non appartiene, e non apparterrà mai, alla loro famiglia. E a nulla valgono i tentativi pacificatori di Callum. Ella però non è certo il tipo che si lascia intimorire, e le scintille a casa Royal non tardano ad arrivare. Soprattutto dopo un bacio rubato, che innescherà un'inarrestabile spirale di rabbia, gelosia e desiderio. Per non scottarsi, Ella dovrà imparare presto le regole del gioco...




Ho iniziato a leggere Paper Princess senza grandi aspettative. Succede, non spesso ma succede, che nasca spontaneo il desiderio di cimentarmi in letture leggere. Romanzi che, sicuramente, non possono essere definiti di spessore ma che mi permettono di staccare la famosa spina. Ho poi scoperto, tramite il web, che Paper Princess è una di quelle letture che si può apprezzare o meno. Si leggono recensioni entusiaste ed altre che lo sono meno ed è proprio per questo motivo che, tirando le somme, il mio pensiero si colloca a metà strada. 

La storia è incentrata sul trasferimento della giovane Ella Harper, rimasta orfana, nella residenza dei Royal con il grande capo, vedovo e padre di cinque figli, nominato suo tutore legale dal padre biologico che la protagonista non ha mai conosciuto. Fino al momento dell'inizio della narrazione, Ella aveva vissuto con sua madre morta in seguito ad una grave malattia. Un po' come una moderna Cenerentola, di cui per altro porta il nome, Ella dovrà rapportarsi con un gruppo di ragazzi/fratelli che non solo non la accetta e non perde occasione di farla sentire un'intrusa, affinché possa fuggire il prima possibile a gambe levate, ma cercherà di farle terra bruciata attorno in ogni modo. Questo fino a quando la stessa Ella, complice la forte attrazione per uno dei fratelli, Reed, non inizierà a giocare al loro stesso gioco.

Paper Princess è il primo volume della serie Young Adult The Royals, nata dalle penne di due autrici americane, Elle Kennedy e Jen Frederick, che hanno deciso di collaborare in questo nuovo progetto sotto lo pseudonimo di Erin Watt. Ma Paper Princess è anche un romanzo carico di cliché a partire dalla protagonista che, come in un copione trito e ritrito, sarà costretta a barcamenarsi in una situazione che le sta stretta, bersaglio di una cricca di fratelli che la crede una poco di buono, dato il suo passato da spogliarellista, e che detta legge su tutto il territorio, influenzando le menti di tutti quei personaggi secondari che intrecceranno il loro cammino con la stessa. Ovviamente, rispettando quelle che possono essere considerate delle vere e proprie tappe di una scaletta alla quale attenersi, non mancheranno gli scontri con la banda delle belle, l'amicizia con la classica "sfigata", le scenate di gelosia, i tradimenti e i piccoli siparietti ad alta carica erotica e tutto quello che, se siete esperti del genere, avrete già incontrato in altri romanzi.

Nonostante queste caratteristiche che rendono il romanzo non dissimile dalla marea di altre letture, dello stesso genere, in circolazione, nonostante possiate prevedere cosa succederà nel corso delle pagine successive, Paper Princess si lascia leggere senza sosta alcuna, complice anche una scrittura scorrevole e la narrazione affidata alla giovane protagonista che guida il lettore nella sua quotidianità ma, soprattutto, nei suoi pensieri. Si nota, inequivocabilmente, come la trama sia stata ben organizzata e studiata anche se, a mio avviso, le vicende si evolvono in maniera fin troppo repentina se si considera che il primo romanzo si svolge in un arco temporale di un mese. 

Al classico cattivo ragazzo, bello e tenebroso, che ha tutte le qualità che ci si aspetta da un personaggio del genere, si contrappone una protagonista femminile che, e questo l'ho apprezzato, non si lascia abbattere ma affronta il tutto con caparbietà e determinazione, a testa alta, salvo poi trovarla davvero infantile in alcuni siparietti in cui gli ormoni la fanno da padroni. 

Devo confessarvi che, durante la lettura, non sono rimasta molto colpita dal romanzo in generale, mi aspettavo qualcosa di diverso che non fosse una pseudo copia di quanto già letto durante la mia adolescenza. Ed è proprio per questo motivo, infatti, che ho dovuto lasciar passare qualche giorno, dopo aver voltato l'ultima pagina, per metabolizzare il tutto, considerando anche il finale che, ovviamente, non poteva essere diverso da quello che poi è stato. Eppure, riflettendo, tra l'epilogo che lascia con il dubbio, la lettura scorrevole, un'accoppiata che funziona alla grande, questo è innegabile, si insinua nel lettore la voglia di proseguire, di cercare di capire che cosa possa accadere nel prosieguo.
Ed è proprio considerando tutti questi aspetti che credo fermamente che proseguirò la serie per il gusto di scoprire cosa succederà ma che, quasi sicuramente, alla lettura non seguirà una recensione qui sul blog.