mercoledì 26 aprile 2017

Recensione 'Fore Morra' di Diego di Dio





Fore Morra
Diego di Dio


Editore: Fanucci - Collana: Time Crime - Genere: Thriller
Pagine: 314 - Prezzo: 12,90 € - eBook: 4,99€
(OMAGGIO CE)


Alisa e Buba sono due sicari. Entrambi sono professionali, spietati, ben noti nell’ambiente. Lavorano insieme, ma non potrebbero essere più diversi. Buba è un uomo possente, maniacale, una perfetta macchina di morte dal passato ambiguo e oscuro. Alisa è una sopravvissuta. Si porta dietro il fardello di un’infanzia trascorsa tra violenze e angherie, tra abusi e povertà: è cresciuta ai margini di una società feroce e impietosa. Quando viene commissionato loro l’omicidio di un piccolo camorrista, scoprono che si tratta di una trappola architettata da un uomo potente e determinato, chiamato “il boss”, e di cui si sa una cosa sola: il suo obiettivo è catturare Alisa, catturarla viva. Andando a ritroso nella memoria, esplorando i tormenti e le violenze subite nella sua vita, Alisa dovrà capire chi si nasconde dietro la grande macchinazione congegnata ai suoi danni. Lei e Buba dovranno addentrarsi tra i quartieri di Napoli e negli antri bui della mente umana, per scoprire quanto profondo e devastante possa essere l’odio di un uomo tradito.



Come ormai saprete sono una divoratrice di romanzi inquadrabili sotto il genere thriller. Ne ho letti diversi nel corso degli anni e continuo a leggerne. Sono instancabile e sempre alla ricerca di bei titoli che non ingannino l'occhio del lettore solo per quel che riguarda l'estetica, ma che abbiano anche qualcosa da raccontare. 
Un thriller che si rispetti deve stimolare il lettore, incutere incertezza, ansia, timore. Essere condito da un ritmo adrenalinico, incalzante, necessario a mantenere alta l'attenzione del lettore e accompagnarlo sul filo della tensione durante tutta la narrazione. Fasi di calma apparente devono intervallarsi a fasi in cui il ritmo aumenta in maniera repentina ed improvvisa che provocano il cosiddetto effetto sorpresa. 
Il romanzo di Diego di Dio è tutto questo: un thriller che non vorresti mai riporre ma continuare a leggere tutto d'un fiato, ben strutturato e scenograficamente curato in ogni dettaglio, in ogni singola azione o parola, tanto da farlo sembrare un film. 

Un romanzo in cui prende piede il concetto di branco a cui si contrappone quello del singolo sotto attacco, quel singolo che da carnefice si ritrova vittima del sistema perché, in fondo, il passo da uno stato all'altro è davvero breve. Questo Alisa lo sa bene, con un boss alle calcagna che vuole catturarla a tutti i costi, è lei la protagonista indiscussa del romanzo, è lei che prende possesso delle parole su carta e, servendosi della voce dell'autore, come fosse la sua, si racconta in prima persona mostrandosi per quella che è, con tutte le sue fragilità.
 
Attraverso un'alternanza tra presente e passato, e con l'ausilio di flashback, ripercorreremo l'infanzia della giovane Alisa, costellata di abusi e punizioni corporali. Una bambina odiata, visceralmente, dal padre perché causa della morte della genitrice. Quello stesso padre cresciuto ai margini di una criminalità che sfiora la camorra organizzata, una delinquenza quasi tollerata. Tutto questo emergerà da una frase molto toccante e che racchiude l'essenza stessa di quello che è un rapporto più che conflittuale: "Non sapevo se esistevano altri bambini come me. Non sapevo se le madri degli altri fossero morte il giorno della loro nascita, e se i padri fossero tutti come Carmine".
Nel presente però, Alisa è riuscita a fuggire, a risollevare lo sguardo e a riscattarsi anche grazie all'aiuto di Buba, un uomo che combatte con i suoi demoni e che ha rappresentato, e continua a rappresentare, una vera e propria ancora di salvezza. Insieme costituiscono un duo di sicari a cui la gente si rivolge per incarichi che nessun altro accetterebbe. La metodicità di lui si contrappone all'intraprendente assenza di piani di lei facendo sì che i due personaggi si compensino tra loro come facce di una stessa medaglia. Una coppia che funziona e conquista sin dalle prime, incalzanti, battute.

Un romanzo al cardiopalma, in cui in alcuni momenti tratterremo il fiato ed in altri, quello stesso fiato, lo avvertiremo sul collo. Un romanzo duro, a tratti caratterizzato da un linguaggio crudo e violento ma che, tuttavia, non disturba il lettore. Un romanzo molto realistico, costituito da descrizioni puntuali e precise, il tutto corredato da un'ambientazione che, muovendosi tra il napoletano e il casertano, ci racconta di zone al limite, estreme, così come i personaggi che si muovono tra le pagine, capaci di bucare il foglio. Il cattivo diventa buono agli occhi di chi legge ed inevitabilmente si parteggia per lui che, nello specifico, è una lei.

Una piccolissima pecca, che però, in questo caso specifico, non inficia in alcun modo la lettura, riguarda l'identità del boss. In qualche modo ci si può arrivare anzitempo ma, rispetto a tutto quello che accade nel romanzo, si tratta di un tassello infinitesimale.

In definitiva un romanzo che vi terrà incollati alle pagine con un ritmo serrato e ricco di colpi di scena. Una lettura che insegna il riscatto del singolo, la speranza che, in qualche modo, ciò possa accadere. Una storia in cui, come nella migliore delle favole, si può auspicare anche al lieto fine. 






4 commenti

  1. Ciao Anna! Fore Morra sarà una delle mie prossime letture e devo dire che non vedo l'ora! Dalle tue parole sono ancora più convinta di aver fatto centro, io a differenza tua non prediligo il genere thriller ma quando mi decido di leggere qualcosa lo facci stando ben attenta alla storia e questo romanzo aveva tutte le carte in tavola per essere letto. Quindi ho alte le aspettative e l'ansia già sale... Baci!

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    1. Vedrai che ti piacerà e molto! Io non riuscivo a metterlo giù e ci pensavo costantemente :D

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  2. Anna! Bellissima recensione di un bellissimo libro! Io non vedo l'ora esca il seguito
    Bacio

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