mercoledì 29 marzo 2017

Recensione 'Distorted Fables' di Deborah Simeone





Distorted Fables
Deborah Simeone


Editore: Mondadori - Genere: Narrativa Contemporanea Pagine: 175 - Prezzo: 16,00 € - eBook: 6,99€
(OMAGGIO CE)


C'era una volta, in un tempo non troppo lontano, una principessa dai lunghi capelli biondi e dai grandi occhi scuri... Che sia chiaro: la protagonista di questa storia non è la solita principessa delle fiabe. Non è né magra né alta, e neppure bella da far girare la testa. E poi con la gente è spesso intrattabile, dura e spigolosa, proprio come il suo nome, Rebecca. Per lei non ci sono castelli incantati, fatine o scarpette di cristallo, ma un monolocale umido in un condominio chiassoso, e lunghe serate passate in solitudine a guardare serie tv, con in grembo un gatto birmano e nella testa una valchiria-grillo parlante che la sprona a non darsi mai per vinta.Le cose cambiano, però, il giorno in cui Rebecca inizia a lavorare come portinaia in un bel palazzo nel centro di Milano. Qui, nonostante la sua avversione per i rapporti umani, la sua vita si intreccia con quella di alcuni condomini: un settantenne stravagante, ostinatamente aggrappato al ricordo della moglie, una giovane donna devota a un marito che la tradisce neanche tanto di nascosto e una ragazza stregata da un uomo freddo e calcolatore. Tutte fiabe d'amore, e tutte imperfette, come imperfetta è la vita di Rebecca, che ha smesso di credere al "vissero per sempre felici e contenti" nell'istante in cui il suo principe azzurro, anziché salvarla e poi giurarle amore eterno, l'ha mollata senza troppe spiegazioni a un binario della stazione. Ma chissà che Rebecca non scopra, anche grazie ai suoi nuovi amici, che proprio nell'imperfezione si nasconde il segreto per trovare qualche momento di vera felicità.




Ci sono romanzi che possono essere definiti stagionali, che letti in alcuni periodi possono colpire il lettore più che in altri. E poi ci sono quei romanzi che racchiudono una serie di elementi che ci permettono di associarli ad ognuna delle quattro stagioni. 'Distorted Fables' ne è un esempio, o meglio la porzione di vita della protagonista che viene raccontata a chi legge. Una giovane donna che dal brio estivo, dove ogni cosa della sua esistenza sembra perfetta, si ritroverà a precipitare come le foglie dagli alberi in autunno. Attraverserà la malinconia, il dolore e la solitudine dell'inverno, indossando una corazza che possa scaldarle il cuore e l'anima, fino a risvegliarsi, a rifiorire, ad uscire dal bozzolo e volare via come le farfalle in primavera. 

Rebecca è il suo nome. Un nome duro, per nulla musicale. Più che di sonorità, infatti, si può parlare di spigolosità. Un nome che, nonostante tutto, calza a pennello a quel suo carattere irriverente: una simpatica burbera, due aggettivi così contrastanti ma così ben accostati quando si parla di lei. Cinica, dotata di ironia e di quella comicità che lei stessa definisce di nicchia, Rebecca affronta le sue giornate con un groppo in gola, quello stesso groppo che un po' ci caratterizza, chi più chi meno. 
Con il peso delle non scelte sulle spalle, cresciuta con l'idea di essere brava come molte persone ma non straordinaria come poche, con un lavoro che non le piace, Rebecca inizierà a vivere nel limbo dell'inutilità.
Sarà l'aiuto di uno psicoterapeuta che vuole convincerla ad ammettere di essere fragile e sperduta, tanto da crearsi un alter ego mentale, la famosa Crimilde, una figura che governa la sua vita con l'intento di ristabilire l'ordine perduto, insieme a quello stesso lavoro da portinaia che non le piace, ma che pure le permetterà di divenire spettatrice delle vite altrui, a far sì che la maschera della zitella scorbutica cada, lasciando il posto a tutta la fragilità di una giovane donna che, uscita dal guscio, tornerà a vivere perseguendo i proprio sogni. 


"Ho sempre avuto un debole per i secondi amori, se ne parla troppo poco, avrei voluto vedere una principessa che inizia da una fine, da un rapporto distrutto, e alla fine incontra un altro uomo, ma non per questo crede nuovamente nel 'per sempre': piuttosto crede di poter amare meglio, con maggiore dignità e meno ingenuità, e costruisce un rapporto equilibrato. Perché non ha bisogno di essere salvata, ma preferisce farsi trovare indipendente, arguta, e piena d'interessi coltivati durante la sua solitudine."


'Distorted Fables' è un romanzo leggero, frizzante e brioso, da leggere tutto d'un fiato. Un romanzo che è un intrecciarsi di vite, di storie, di amori, di solitudini, di passioni, di segreti, di tradimenti. Si parla di amicizia ma anche, e sopratutto di amore. Di quello che tradisce, di quello che abbandona, di quello in cui bisogna affrontate l'altra faccia della medaglia, quella meno luccicante, dell'amore solitario, di quello in cui l'io sostituisce il noi e ti squarcia il petto, ma soprattutto dell'amore per se stessi. 

Un romanzo divertente in cui al narrato, caratterizzato da uno stile semplice ed ironico, si accompagnano scenette surreali in cui la protagonista lascia il posto alla sua proiezione mentale. Una relazione fantasiosa la loro, in cui conosceremo Crimilde, una guerriera, una valchiria che armata di scudo e spadone scenderà in guerra in alcuni momenti, e, a bordo di vascelli, sfiderà la nera immensità delle acque in altri. Questo aspetto, ben intercalato nel racconto generale, è quello che più colpisce perché l'autrice se ne serve per mostrare al lettore, proprio attraverso Crimilde, l'evoluzione che, pagina dopo pagina, la stessa protagonista affronta. Un percorso di trasformazione, di cambiamento

A fare da sfondo Milano. Milano e la sua folla, quella folla che "...non ti lascia mai il tempo di meditare troppo, dove si deve sempre essere forti perché nessuno vuole essere quello che piange in mezzo alla gente..."

Un romanzo che, devo ammetterlo, mi rappresenta. Una favola moderna, che rende consapevoli del fatto che, uscendo dal proprio castello, si possano incontrare sia mostri che principi, che il per sempre non esiste e che è necessario vivere alla giornata, senza grandi aspettative, ma godendo di quello che il momento ci offre.
Un romanzo con una protagonista imperfetta che ci insegna che si è qualcuno anche senza l'altro, che si vive per se stessi e che se vogliamo salvarci in un mare in tempesta non dobbiamo attendere nessuna scialuppa di salvataggio ma iniziare a nuotare. 
Un finale più reale, con una principessa che si basta da sola e un principe che, per una volta, è costretto ad aspettare! 

(Io vi consiglio di leggere anche i ringraziamenti scritti dalla Simeone, sono qualcosa di meraviglioso!)





12 commenti

  1. Ciao Anna!
    Avevo visto il libro ma non mi ispirava molto. La tua recensione però mi ha fatto ricredere: dopotutto potrebbe essere una lettura che incontra i miei gusti.

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    1. Questo è uno di quei casi in cui le apparenze ingannano. Una lettura piacevolissima che ti consiglio :)

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  2. Me lo sono segnato..sembra davvero interessante!

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  3. Leggevo già qualcosa di questa autrice su facebook e adesso sono curiosa di leggere anche questo suo libro ^^

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    1. Ciao Grazia! Io invece ho iniziato a seguirla appena ho terminato la lettura del romanzo. Una bellissima scoperta! :)

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  4. Iniziato oggi, letto poco ma mi piace già!

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  5. voglio leggerlo anche io. per questo mese il budget libri è andato ben oltre la soglia. devo risparmiare. speriamo al prossimo giro :) oppure implorerò pietà in biblioteca affinché lo acquistino :D

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  6. Ciò che mi piace di giovane reader è la cura con cui dosa ogni parola, mai frettolosa, è l'analisi chiara che permette a chi legge di poter dire con certezza "ok fa per me" oppure "ok no, passo".
    In questo momento non è il mio romanzo, ma il tuo entusiasmo mi ha conquistata! Lo segno, ti abbraccio Anna.

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