giovedì 27 ottobre 2016

Reader's Tip #2: 'La verità di Corrag' di Susan Fletcher



Rubrica a cadenza mensile nella quale troverete un mio consiglio letterario



Ultimo giovedì del mese e, come avveniva per il precedente, eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai consigli della Reader, che poi sarei io!

Tra pochi giorni è Halloween, una festa che ormai si è diffusa in tutti i Paesi, vicini e lontani, ed è per questo motivo che, fissando la mia libreria, ho scelto un romanzo che si interfaccia perfettamente con tale evento. 
Il titolo che ho accuratamente selezionato per voi, e del quale troverete un brevissimo pensiero a seguire, affronta una tematica a me cara, una tematica che mi ha, da sempre, affascinata: la stregoneria. 
Diciamoci la verità, spero ardentemente che una mia antenata fosse, tra le altre cose, una strega!
Vi lascio ad alcune generalità mentre noi ci rileggiamo tra qualche riga.






La verità di Corrag
Susan Fletcher


Editore: Mondadori - Genere: Letteratura Internazionale
Pagine: 371 - Prezzo: 9,50 €


Scozia, 1692. In una cella buia e fredda una giovane donna, Corrag, sta aspettando che il suo destino si compia: tra pochi giorni sarà messa al rogo, accusata di essere una strega, responsabile del terribile massacro di Glencoe nel quale hanno trovato una morte orribile uomini, donne e bambini del clan MacDonald. Un episodio che interessa molto a Charles Lcslie, attivista politico irlandese, che vuole sfruttare la situazione di tumulto per ridare il trono al re James. Desideroso di ottenere informazioni, Leslie interroga Corrag e ascolta la sua verità e la sua storia: l'infanzia libera e selvaggia nelle brughiere con la madre guaritrice, l'amore per Alasdair MacDonald, il terribile giorno della strage, la fuga, la cattura. Un racconto destinato a mutare per sempre i destini dei protagonisti, una vicenda ricca di forti emozioni cha cattura e toglie il respiro.





PICCOLO PENSIERO



"Ho sentito parlare di destino. È una parola che non uso. Credo che ognuno faccia le proprie scelte. Credo che ognuno sia l'artefice della propria esistenza e che non ci si debba affidare completamente ai sogni e alle stelle. Forse, però, i sogni e le stelle possono indicarci la via. E quella del cuore è una voce potente. Sempre. Ascoltatela."


Non lasciatevi ingannare dalla copertina, non si tratta di un semplice romanzo d'amore nonostante nel libro se ne parli ampiamente. Tuttavia è un tipo di amore privo di sfumature romantiche, è un amore nei confronti del mondo, delle piccole cose. Un amore per la vita. Un inno alla vita da parte di una giovane donna prossima alla morte.
Da una cella buia e fetida Corrag attende il disgelo che la porterà verso quello che sembrerebbe essere il suo destino: bruciare sul rogo in quanto strega e responsabile del massacro di Glencoe.  
Pagina dopo pagina Corrag si racconterà al lettore emergendo in tutta la sua purezza e la sua fragilità. Corrag è il tutto e il niente, lei che vive in simbiosi con la natura, lei che ama un uomo che non potrà avere. Corrag è coraggio, determinazione.
Grazie alle magnifiche capacità descrittive dell'autrice, che fanno del romanzo una piccola raffigurazione su tela, conoscerete una storia magnifica e coinvolgente, una storia sussurrata all'orecchio del lettore ma capace di farsi strada sino al cuore, alla pancia e agli occhi. A toccare le corde dell'anima. 
Se avete voglia di emozionarvi questo è il libro che fa per voi, non a caso è anche tra i miei preferiti!







lunedì 24 ottobre 2016

Recensione 'Un segreto non è per sempre' di Alessia Gazzola






Un segreto non è per sempre
Alessia Gazzola


Editore: Longanesi - Genere: Giallo
Pagine: 412 - Prezzo TEA: 12,00 € - eBook: 8,99€


"Mi chiamo Alice Allevi e ho un grande amore: la medicina legale. Il più classico degli amori non corrisposti, purtroppo. Ho imparato a fare le autopsie senza combinare troppi guai, anche se la morte ha ancora tanti segreti per me. Ma nessun segreto dura per sempre. Tuttavia, il segreto che nascondeva il grande scrittore Konrad Azais, anziano ed eccentrico, è davvero impenetrabile. E quella che doveva essere una semplice perizia su di lui si è trasformata in un'indagine su un suicidio sospetto. Soltanto Clara, la nipote quindicenne di Konrad, sa la verità. Ma la ragazza, straordinariamente sensibile e intelligente, ha deciso di fare del silenzio la sua religione. Non mi resta che studiare le prove, perché so che la soluzione è lì, da qualche parte. Ma studiare è impossibile quando si ha un cuore tormentato. Il mio Arthur è lontano, a Parigi o in giro per il mondo per il suo lavoro di reporter. Claudio, invece, il mio giovane superiore, il medico legale più brillante che conosca, è pericolosamente vicino a me. Mi chiamo Alice Allevi e gli amori non corrisposti, quasi più delle autopsie, sono la mia specialità."




'Un segreto non è per sempre' è il secondo romanzo con protagonista la specializzanda in medicina legale, Alice Allevi. Complice il folle innamoramento che provo verso questo personaggio, conosciuto grazie al primo volume intitolato 'L'allieva' (trovate la mia recensione qui), e la fiction in onda su Rai Uno che è incentrata proprio sui primi tre romanzi, ho deciso di imbarcarmi in una nuova avventura della dottoressa più ironica, più intuitiva e più stramba che conosca.

In questo romanzo, Alice è chiamata a prendere parte alla perizia di un caso di interdizione nei confronti del celebre scrittore Konrad Andràs Azais. A causa delle sue volontà testamentarie che privano i figli dell'eredità, senza una precisa spiegazione, viene ritenuto dagli stessi un soggetto disturbato e incapace di amministrare i suoi averi. Nei giorni seguenti, tuttavia, il povero Azais viene trovato morto ed è allora che nella mente di Alice prenderà piede la remota possibilità che lei possa essere una jettatrice, ovvero una che porta male. Emergerà, come al solito, quella forza tanto casuale che la getterà tra le braccia degli eventi, eventi che stanno a significare guai. Insomma la morte sta ad Alice come Alice sta alla morte.
All'apparenza sembrerebbe un caso di suicidio, suffragato anche dalla lettera scritta di proprio pugno dallo scrittore e ritrovata accanto al cadavere. Se non fosse, però, che la piccola Clara, colei che ha rinvenuto il corpo senza vita del nonno, abbia smesso di parlare, soprattutto dell'accaduto. Pur sapendo, pur avendo assistito a qualcosa, pur avendo visto qualcuno, piuttosto che fingere di dimenticare, lei sceglie di non dire. 
Si sviluppa così l'unica pista possibile, quella dell'omicidio che darà origine ad un caso in cui il confine tra buoni e cattivi si rivelerà essere molto molto labile. Un caso che si complicherà ulteriormente con un secondo assassinio intimamente legato al precedente.

Ancora una volta ci si ritrova dinanzi all'incredibile penna della Gazzola, alla sua capacità di costruire gialli fitti ed intricati con, come in questo caso, un continuo ribaltamento di fronti riguardanti i possibili colpevoli, che tengono il lettore imbrigliato alla storia. 
A tutto ciò si accosta, in questo romanzo, una maggiore attenzione nei confronti di personaggi già conosciuti e ritrovati. Una serie di sfumature che permettono di inquadrarne al meglio le figure e con ciò mi riferisco ad un Calligaris molto più reale, un ispettore che nonostante sia chiamato, per lavoro, ad interfacciarsi con lo squallore umano, conserva la capacità di provare una fiducia genuina nei confronti dell'umanità, o ancora lo stesso Claudio Conforti, il cui passato, anche solo accennato, ci permetterà di inquadrarlo in una maniera differente, una maniera che lo faccia scendere dal piedistallo dorato sul quale si è elevato.

A mantenere le fila della trama troviamo l'irresistibile personaggio di Alice, una Alice che si sveste, si mostra in tutta la sua fragilità dinanzi agli occhi del lettore, con tutti i suoi dubbi, i suoi pensieri, le sue domande che hanno rinsaldato ulteriormente quel feeling che tra me e lei si era già creato anzitempo.
Una protagonista sicuramente molto più preparata in ambito lavorativo, nonostante l'istinto prenda ancora il sopravvento sui dati scientifici, ma completamente in balia della sua vita sentimentale. Un vero e proprio combattimento tra due fuochi perché se è vero che il suo cuore sia legato a quello del giovane Arthur, ogni volta che lui va via, per inseguire il suo sogno di reporter di guerra, qualcosa si spezza ed è come se lei debba ricominciare tutto da capo senza di lui. Debba ritrovare quella quiete che assopisca il dolore della lontananza perché il tempo non basta mai quando si è lontani, l'unica cosa che avanza è la nostalgia. 
Allora iniziano ad accavallarsi le domande di rito: quale futuro esiste per loro? Ma soprattutto, in quale esatta frazione temporale?
Se è difficile trovare una strada percorribile con Arthur, dall'altra parte il susseguirsi degli eventi la porterà a relazionarsi costantemente con Claudio, il suo affascinante mentore, che mostrerà a lei giorno per giorno, piccole gocce della sua complessa personalità iniziando a scombussolare quel finto stato di quiete in cui dovrebbe trovarsi il suo cuore.

Accettare i mutamenti, prendere una decisione, affrontare la realtà significa crescere e questo la giovane protagonista lo sa benissimo, ma lei è una che non riesce a scegliere. Un verbo, scegliere, che rappresenta la cosa più difficile a cui sottoporre un essere umano. 

Insomma una serie, una protagonista e una scrittrice che dovreste conoscere a tutti i costi. Io, dal canto mio, vado a procurarmi il volume successivo perché il finale di questa avventura mi ha lasciata col fiato sospeso in quanto anticipa il coinvolgimento di qualcuno di molto vicino al mondo che gravita attorno alla giovane Alice.




sabato 22 ottobre 2016

Recensione 'Il profumo delle foglie di limone' di Clara Sanchez/ 'Volevo solo una vita tranquilla' di Anna Talò


Buongiorno lettori, oggi un post un po' diverso dal solito perché troverete una doppia recensione, un piccolo pensiero per la verità. Ciò avviene sia per motivi logistici che temporali visto che altrimenti, con tutto l'arretrato, arriveremmo a Natale, e non mi pare proprio il caso!
I romanzi di cui vi parlo mi hanno fatto compagnia durante la pausa estiva e sono anche quelli che, beccandosi lo stesso tipo di valutazione su Goodreads, non mi hanno lasciato grandi emozioni una volta terminata la lettura. Mettetevi comodi perché si comincia!






Il profumo delle foglie di limone
Clara Sanchez


Editore: Garzanti - Genere: Letteratura Internazionale
Pagine: 355 - Prezzo: 9,90 € - eBook: 3,99€


Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora molto caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c'è nessuno, e l'aria è pervasa da un intenso profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. È confusa e si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell'inferno. Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora, dietro il loro sguardo pacifico, covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julian, scampato al campo di concentramento di Mathausen, che da giorni segue i loro movimenti passo dopo passo. Ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi. Adesso Sandra l'ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché ciò che è successo non cada nell'oblio.




Ho iniziato a leggere la Sanchez carica di aspettative. Fino ad ora avevo sempre sentito parlare molto di lei ma non mi ero mai avvicinata a quello che è il suo mondo. Per farlo ho deciso di iniziare proprio da quello che nel panorama della sua letteratura viene ritenuto il miglior lavoro. Un romanzo in cui passato e presente si fondono. Un passato che rappresenta un'onta di vergogna per l'umanità intera. Un passato al quale, alla fine dei conti, viene dato uno spazio marginale.
Ora, la storia. o meglio l'idea di base della stessa, mi è parsa sin da subito originale: è un sopravvissuto una delle voci narranti, Julian, oltre alla scialba coprotagonista femminile Sandra.
La pecca principale risiede proprio nella mancata caratterizzazione dei personaggi, accompagnata da comportamenti e dialoghi surreali, forzati, cosa che rende tali figure tutt'altro che umane e vere. Se da una parte troviamo Julian, un uomo che persegue la sua personale vendetta, che, pur essendo riuscito a costruirsi una famiglia, è continuamente ossessionato dal passato tanto da non riuscire a dimenticare un nome, una faccia, un giorno, un dettaglio del periodo trascorso nel campo di concentramento di Mauthausen, dall'altra, la sua controparte, è un'insulsa ragazzina di nome Sandra, colei che si ritroverà invischiata in un passato che non è il suo ma che ha tutta l'intenzione di affondare le radici anche nel futuro. Lei che in ogni dialogo, in ogni comportamento appare così infantile da non comprendere la gravità della situazione e l'importanza di un evento del passato, quale l'Olocausto, molto più grande di lei. Lei che è interessata, sin dal primo incontro con la coppia di anziani, solo ed esclusivamente alla loro eredità. 
L'anello di congiunzione tra i due è rappresentato proprio dai coniugi Christensen, Fredrik e Karin, due criminali nazisti. Una coppia che riteneva di fare del bene anche quando uccideva degli innocenti. Una coppia che, dietro lo sguardo pacifico, mansueto, nasconde il progetto di ricominciare esattamente da dove si è interrotta. E allora li vedrete tirare fuori l'uniforme, gli abiti sfarzosi, le acconciature dell'epoca e volteggiare in pista, con l'oscuro disegno di ricostituire la razza ariana, l'unica ammissibile. 
Sprazzi di nazismo, sprazzi di vendetta, sprazzi di vita. Il romanzo è un insieme di sprazzi, per non parlare poi del finale, incalzante e troppo frettoloso, come se l'autrice avesse sentito l'impellente bisogno di concludere senza un nulla di fatto. Nulla di fatto che forse troverà la propria risoluzione nel secondo capitolo. A questo punto spero che la Sanchez sia riuscita a compensare quelle mancanze che io ho riscontrato durante la lettura e che non mi hanno fatto per nulla apprezzare il romanzo. 











Volevo solo una vita tranquilla
Anna Talò


Editore: Corbaccio - Genere: Letteratura Italiana
Pagine: 170 - Prezzo: 14,90 € - eBook: 9,99€


Teresa scrive manuali di auto-aiuto, in cui consiglia alle lettrici di andare incontro al domani piene di fiducia e ottimismo. Un insegnamento che proprio lei, però, si guarda bene dal seguire: vive praticamente reclusa in casa, frequenta solo lo zio magistrato e pochissime amiche storiche, e respinge da anni un vicino aitante e sciupafemmine che la corteggia implacabile. Per sfuggire alla noia apre un blog di piccola posta, sotto il falso nome di Lucilla, sul quale si scatena con risposte ciniche e spietate ai problemi di cuore che le vengono sottoposti, riscuotendo grandissimo successo. Proprio il suo stile corrosivo stuzzica il Vendicatore, uno stalker che si dimostrerà davvero pericoloso. Teresa sarà costretta a uscire dal proprio guscio per risolvere l’enigma che le sta rovinando un’esistenza che aveva costruito faticosamente perché fosse la più ordinata possibile; al suo fianco ci saranno lo zio e due inaspettati cavalieri che faranno la loro parte per tirarla fuori dai guai. Lei, che voleva solo una vita tranquilla, si trova a dover fare i conti con una lunga sfilza di imprevisti e di colpi di scena, usando solo l’arma della sua intelligenza e dell’umorismo.





Il motto di Teresa Mirella è 'Quando hai fatto del tuo meglio, sei a posto!', lei che scrive manuali di auto-aiuto, dispensando consigli a destra e a manca, ha scelto invece la via della solitudine, l'unico stato che le ha permesso di trovare un proprio equilibrio. Non avere impegni sociali, non uscire, non vedere quasi nessuno, eccetto lo zio che rappresenta la sua ancora di salvezza al pari di un naufrago con il salvagente, le conferisce sicurezza. Per sopperire alla noia Teresa ha deciso di aprire un blog sotto lo pseudonimo di Lucilla. Apparentemente nessuno conosce chi si nasconda dietro questa identità, almeno fino a quando non si materializza il Vendicatore, uno stalker che, partito dallo schermo, arriva direttamente dietro la porta di casa sua. Solo allora Teresa prenderà coscienza del fatto che tutta la sua vita stia per crollare come un castello di carte.
Un romanzo tutto sommato divertente, esilarante ed anche ben scritto. Si legge in pochissimo tempo e vi farà fare delle grasse risate, soprattutto perché ogni capitolo si apre con la domanda di un lettore e la tagliente risposta di Lucilla.
Unica pecca la parte giallistica del romanzo, le indagini, i sospetti e poi la rivelazione dell'assassino e del movente in un unico passaggio, prima ancora che l'autrice ne abbia palesato apertamente nome e cognome. Magari la cosa non sarebbe balzata così repentinamente ad un occhio meno attento ma nel mio caso, che come sapete amo i gialli, ha sortito l'effetto contrario. Io l'assassino, ahimè, l'ho capito anzitempo. Peccato perché, tutto sommato, si tratta di un romanzo davvero divertente.




martedì 18 ottobre 2016

Recensione 'La distanza tra me e te' di Lucrezia Scali





La distanza tra me e te
Lucrezia Scali


Editore: Newton Compton Editori - Genere: Letteratura Rosa
Pagine: 277 - Prezzo: 9,90 € - eBook: 2,99€
(OMAGGIO CE)


Isabel abita a Roma, è poco socievole, precisa e abituata a programmare ogni dettaglio della sua vita, non sopporta le sorprese e non le piace cambiare i suoi piani all'ultimo momento. Andreas vive in un piccolo bilocale a Torino, gestisce l'officina del padre, ama la compagnia, il rischio e l'avventura. Due mondi incompatibili, uniti solo da un particolare: la passione per i cani. Ed è proprio quando li accompagnano a una gara che Isabel e Andreas s'incontrano. Quasi per gioco, iniziano a scriversi su Facebook. All'inizio brevi messaggi, che col tempo diventano frecciatine condite da ironia e malizia. E allora innamorarsi sarà un attimo. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che Isabel è sposata e Andreas è fidanzato. Il racconto di un amore scomodo, capace di usare l'autoironia come arma contundente. Perché il lieto fine, se ci sarà, avrà un prezzo per tutti.





Si dice che in amore vinca chi fugge. In realtà è proprio la distanza che, il più delle volte, è causa di forti scossoni capaci di far franare un rapporto, sia che si tratti di una storia d'amore che di semplice amicizia. Può accadere in taluni casi, soprattutto se ad esserne interessati sono degli estranei, che quella distanza costituisca un collante, un legame. Questo è proprio quello che avviene ai giovani protagonisti di questa storia. Due mondi diversi che si incontrano, o per meglio dire si scontrano, dando vita ad un amore che la stessa Lucrezia definisce scomodo. Un amore capace di dare tanto ma di togliere anche tanto.

Isabel ha 29 anni, è sposata e vive a Roma, Andreas ne ha 30, è fidanzato e vive a Torino. Lei è il classico esemplare di donna con la vita organizzata sin nei minimi particolari, capace di avere sempre tutto sotto controllo. Una che ha sempre odiato il motto "Cogli l'attimo!", che non accetta quello che gli offre il momento, ma ritiene di dover essere lei stessa l'artefice del proprio destino. 
Lui, invece, è il classico uomo che, attratto dall'universo femminile, è incapace di stabilire una relazione duratura con una donna. Uno abituato a godersi la vita. Uno restio a raccontare il proprio passato perché per lui sinonimo di condivisione.
Due figure così diverse tra loro, almeno all'apparenza, ma con una passione in comune: i cani e le gare di agility dog. Sarà proprio in occasione di uno di questi eventi che i due si incontreranno, o meglio scontreranno, e l'atterraggio non sarà dei migliori.

Ha inizio, così, un periodo di conoscenza, scandito dai capitoli dedicati ai messaggi via chat che i due si scambieranno e che costituiranno l'unico modo per stabilire un primo contatto. 
Nonostante all'inizio Isabel rappresenti per Andreas il genere di donna detestabile, una di quelle con la puzza sotto il naso e tanto ricca da non sapere come spendere i suoi soldi, con l'andar del tempo diventerà una sorta di costante, il suo portafortuna, l'unica certezza. Per Isabel, invece, Andreas rappresenta l'incognita, il mistero, colui che è in grado di destabilizzarla.
Da questo momento in poi ci sarà una maturazione del personaggio femminile. La figlia modello, quella cresciuta seguendo le regole e di cui tutti si complimentavano, scoprirà di essersi eclissata, annullata a causa del tipo di vita che conduce: una vita perfetta da moglie perfetta nella casa perfetta. Lei che ha sempre dovuto perdonare il marito troppo impegnato a fare carriera, rinunciando così alle piccole cose. Scoprirà che ciò che aveva creduto essere la felicità, fino a quel momento, verrà sostituita prepotentemente da sette lettere, sette lettere che formano un nome, quello di Andreas.
E allora ci sarà una vera e propria rinascita, una trasformazione che la porterà a diventare una donna nuova. Ma si sa, il più delle volte il cambiamento spaventa, ci si sente smarriti, si perde la strada fino ad arrivare ad avere paura della persona che si è diventati. Paura di quell'immagine irriconoscibile riflessa allo specchio. 


"Mi stavo legando a delle parole scritte da qualcuno che si trovava a chilometri di distanza da me. Erano semplice lettere dell'alfabeto, ma per me rappresentavano molto di più."


Una storia reale, molto vicina a quella che è la realtà dei fatti in un'epoca in cui anche l'amore è diventato social (a questo punto mi scappa un purtroppo!).
Con uno stile semplice e schietto, senza troppi giri di parole, Lucrezia affronta l'argomento portando alla luce tutti quei dubbi che spesso affliggono gli interessati: come si può vincere una lotta se le due controparti sono testa e cuore? Ed anche come si sopravvive alla scia di macerie che si lasceranno alle spalle?

Attraverso i due protagonisti molto ben caratterizzati e con l'aiuto dei rispettivi compagni, figure delineate quel tanto che basta al lettore per farsi un'idea, scopriremo come il chiacchierare con una persona distante e tanto diversa diventi una sfida. A ciò, poi, si affianca l'incapacità di riuscire a distinguere il sottile confine che separa la vita reale da quella virtuale. L'unica soluzione possibile è quella di cercare di mettere ordine al disordine creato dal passaggio di entrambi, anche se questo comporterà lo sgretolarsi di quella facciata all'apparenza perfetta ed impeccabile facendo sì che si riveli per quello che è: un muro solcato da crepe ricoperte di stucco per evitare il cedimento. 
Infine, l'epilogo prevedibile e imprevedibile allo stesso tempo, forse l'unico possibile, metterà tutti d'accordo perché, come detto all'inizio, l'amore raccontato è uno di quelli che tanto dà ma tanto toglie.






domenica 16 ottobre 2016

Sneak Peek di Ottobre!


Rubrica mensile interamente dedicata alle novità che ci attendono in libreria



Buona domenica lettori! Siamo ormai giunti alla metà di Ottobre e, come di consueto, è giunto il momento di dare uno sguardo alle uscite librose di questi trentuno giorni.
Devo ammettere che questa volta non è stato affatto semplice scegliere in quanto, facendo un giro in libreria, troverete tanti bei nuovi titoli, in bella mostra, sugli scaffali. Presentarveli tutti sarebbe stato impossibile per cui ho selezionato quelli che reputo più interessanti e sono pronta a mostrarveli di seguito.




In libreria dal 3 Ottobre


Trama:


Barcellona, 1387. Arnau Estanyol, dopo le mille traversie che hanno segnato la sua vita e la costruzione della grandiosa Cattedrale del Mare, è ormai uno dei più stimati notabili di Barcellona. Giunto in città ancora in fasce e stretto tra le braccia del padre, un misero bracciante, nessuno sa meglio di lui quanto Barcellona possa essere dura e ingiusta con gli umili. Tanto che oggi è Amministratore del Piatto dei Poveri, un’istituzione benefica della Cattedrale del Mare che offre sostegno ai più bisognosi mediante le rendite di vigneti, palazzi, botteghe e tributi, ma anche grazie alle elemosine che lo stesso Arnau si incarica di raccogliere per le strade. Sembra però che la città pretenda da lui il sacrificio estremo.Ed è proprio dalla chiesa tanto cara ad Arnau a giungere il segnale d’allarme. Le campane di Santa Maria del Mar risuonano in tutto il quartiere della Ribera; rintocchi a lutto, che annunciano la morte di re Pietro... Ad ascoltare quei suoni con particolare attenzione c’è un ragazzino di soli dodici anni. Si chiama Hugo Llor, è figlio di un uomo che ha perso la vita in mare, e ha trovato lavoro nei cantieri navali grazie al generoso interessamento di Arnau. Ma i suoi sogni di diventare un maestro d’ascia e costruire le splendide navi che per ora guarda soltanto dalla spiaggia si infrangono contro una realtà spietata. Al seguito dell’erede di Pietro, Giovanni, tornano in città i Puig, storici nemici di Arnau: finalmente hanno l’occasione di mettere in atto una vendetta che covano da anni, tanto sanguinosa quanto ignobile… Da quel momento, la vita di Hugo oscillerà tra la lealtà a Bernat, l’unico figlio di Arnau, e la necessità di sopravvivere. Dieci anni dopo La cattedrale del mare, Ildefonso Falcones torna al mondo che tanto ama e che così bene conosce: la Barcellona del Quattrocento.




In libreria dal 4 Ottobre


Trama:


Matteo Zevi è sul volo di linea che da Los Angeles lo sta riportando in patria. È dovuto scappare molti anni prima, per debiti, abbandonando dall'oggi al domani i membri della sua famiglia. Su di loro, adesso, il suo ritorno incombe come una calamità persino peggiore di quelle seguite all'improvvisa fuga.Durante l'assenza di Matteo, infatti, ciascuno ha avuto modo di costruirsi un equilibrio apparentemente solido. Giorgio – primogenito settario, ambizioso e intraprendente – ha aperto l'Orient Express, un locale panasiatico che va per la maggiore, ed è in riluttante attesa di un figlio; Martina, che alla partenza del padre aveva solo nove anni, sconta un precoce matrimonio borghese con turbamenti affettivi e sessuali a dir poco sconvenienti; solo Federica, la seconda moglie che non ha mai smesso di attenderlo, sogna una nuova armonia familiare per la quale è disposta a tutto, mentre Matteo, attratto dalle suggestioni del patriarcato, ritrova vecchi amici e piaceri dimenticati in una Roma deturpata e bellissima.Sono tutti talmente presi da se stessi che quando la Storia irrompe brutalmente nella loro vita li coglie vulnerabili e impreparati. Ognuno è chiamato a fare i conti con il passato e con le incognite di un mondo che appare sempre più sinistro e imponderabile. Ecco allora che la storia finisce dove la Storia incomincia.




In libreria dal 6 Ottobre


Trama:


Vienna, 1881. Dopo dieci anni nell’esercito austro-ungarico, il tenente August Liebeskind sta trascorrendo le vacanze nella sua città natale, deciso a godersi un po’ di libertà prima di iniziare un nuovo lavoro nella fabbrica di cioccolato dello zio. Fin da giovane, infatti, August ha sempre amato passare il tempo nelle cucine della villa di famiglia, dimostrando un talento non comune nell’abbinare ingredienti, soprattutto dolci, e nel riconoscere aromi e profumi. Quando, in un caffè viennese, August vede comparire Elena Palffy, ne rimane subito stregato. La donna, in apparenza fredda e sfuggente, ha un profumo inebriante, che sa di zucchero, di avventura, di paesi lontani e di spezie, con una punta di bruciato. Al collo porta un ciondolo di foggia esotica: un prezioso scarabeo d’oro. Sebbene il giovane tenente venga a sapere che il marito di Elena è scomparso in circostanze oscure e che lei è sospettata di averlo ucciso, decide di provare lo stesso a conquistarla. E di inventare per lei dei cioccolatini che rendano onore al suo fascino inafferrabile. Elena e August diventano inseparabili, finché, così come all’improvviso era entrata nella sua vita, altrettanto bruscamente la donna scompare, lasciando dietro di sé solo il suo scarabeo d’oro.




In libreria dal 6 Ottobre


Trama:


Pietro ha trentadue anni, ma è ancora un uomo a metà. Surfista mancato, annaspa nei sentimenti e nelle paure, senza riuscire a dare una direzione alla propria vita. La morte improvvisa del padre agisce come un detonatore e lo spinge a scappare da Milano e a rifugiarsi in un paesino delle Azzorre. Qui incontra Edo, un diciottenne con cui costruisce un rapporto molto simile a quello tra padre e figlio, un'amicizia in cui può dimostrare di essere più sicuro, maturo e protettivo. Ma un naufragio porta sull'isola un carico di cocaina che stravolgerà la vita degli abitanti e metterà Pietro davanti a una scelta importante, per il suo amico e per se stesso.











In libreria dal 13 Ottobre


Trama:


Annie, produttrice di un popolare show di cucina, innamorata persa di suo marito e del loro nido d'amore nel cuore di Manhattan, è anche incinta del loro primo figlio. Insomma, ha tutto ciò che ha sempre sognato. Ma il destino spesso è bizzarro e così come ti dà, ti toglie. Quando Annie si risveglia dopo un lungo periodo di coma scopre che il tempo non è l'unica cosa che ha perso, così per non soccombere alla solitudine fa ritorno nella fattoria di famiglia nel Vermont, dove da generazioni si produce lo sciroppo d'acero. Qui a contatto con il fratello dallo spirito libero, la loro madre divorziata e quattro nipotini tutto pepe, Annie riemergerà lentamente in un mondo che si era lasciata alle spalle molti anni prima. Riscoprirà i luoghi in cui è cresciuta, così come le persone che hanno continuato a vivere lì, tra cui il suo ex ragazzo delle superiori. Poi un giorno, come per magia, torna alla luce dal passato un vecchio libro di ricette della nonna, che forse non solo aiuterà a risollevare le sorti della vecchia fattoria, ma darà una seconda possibilità anche ai suoi abitanti.

mercoledì 12 ottobre 2016

Recensione 'The Quick. Misteri, vampiri e sale da tè' di Lauren Owen






The Quick
Misteri, vampiri e sale da tè
Lauren Owen


Editore: Fazi Editore - Genere: Horror
Pagine: 523 - Prezzo: 17,50 €
(OMAGGIO CE)


Inghilterra, fine Ottocento. James e Charlotte sono due fratelli orfani che vivono in una dimora signorile sperduta nella campagna inglese. Una volta cresciuti le loro strade si dividono: James, timido aspirante scrittore, terminati gli studi a Oxford divide l'appartamento in affitto a Londra con un affascinante giovane aristocratico. Grazie alle conoscenze del ragazzo, viene introdotto nei salotti dell'alta società e trova l'amore dove non se lo sarebbe mai aspettato. Poi, improvvisamente, scompare senza lasciare traccia. Preoccupata e determinata a trovarlo, la sorella Charlotte parte per Londra e s'immerge nelle tetre atmosfere della città industriale, dove scopre l'esistenza di un mondo segreto, popolato da personaggi incredibili e loschi che vivono ai margini della città. Un mondo in cui i confini della realtà hanno assunto forme tutte nuove. Per lei si apriranno le imponenti porte di una delle istituzioni più autorevoli e impenetrabili del paese: l'AEgolius club, luogo di ritrovo degli uomini più ambiziosi e pericolosi d'Inghilterra, cupo circolo d'élite che cela mille segreti, uno più terrificante dell'alro.





Morti viventi. Spenti. Vampiri. "Non ci sono certezze riguardo l'etimologia del termine che potrebbe derivare dal greco, dall'ebraico, o dall'ungherese o dal turco. Forse non c'è nessuna lingua che desideri sul serio reclamarne l'origine. Ed è forse cosa saggia visto che, quando si ha a che fare con simili creature, le parole possono diventare pericolose. Non è un caso che i vampiri trovino rifugio nel silenzio." 
Ed è proprio dal silenzio che emergeranno, celandosi dietro la perfetta immagine di uomini borghesi, e colti, facenti parte del misterioso ed esclusivo club, l'AEgolius. Sarà per causa loro che la vita dei giovani protagonisti, Charlotte e James, verrà scombussolata senza alcuna possibilità di ritorno all'origine. Tuttavia è bene partire dal principio.

Fine Ottocento, Aiskew, Inghilterra. Il romanzo si apre con la descrizione dell'infanzia di Charlotte e James. I due vivono nell'antica dimora di famiglia; lei è la sorella maggiore, colei che deve occuparsi del fratello in seguito alla morte della genitrice. 
A questa breve parentesi, che ci permette di chiarirci già le idee circa la diversità caratteriale dei due protagonisti, con una Charlotte che è già una donna di casa e un James eccessivamente timoroso, seguirà la fase di crescita con una evoluzione dei personaggi ed un cambiamento tale da interessare anche il loro rapporto. Terminati gli studi ad Oxford, James si renderà conto di aver sempre vissuto ad una tranquilla distanza di sicurezza dalla realtà, precludendosi la possibilità di vivere. E sarà per questo motivo che scatterà in lui l'impulso di diventare uno scrittore e trasferirsi a Londra, unico luogo in cui poter vivere per ritenersi tale. Qui avrebbe vagato per le strade londinesi, vedendo ogni cosa, ogni dettaglio di cui poi scrivere, passando sempre inosservato. Sarà proprio in questa città che la sua vita prenderà una piega del tutto inaspettata: incontrerà l'aristocratico Christopher.
Proprio grazie a lui James riscoprirà quel meraviglioso senso di possibilità che lo renderà una persona piena di vita. I due inizieranno a conoscersi prima come semplici amici, diventando via via più intimi, padroni di una segretezza attenta e paziente. Per loro sarà una dura privazione trovarsi nella stessa stanza e non potersi toccare. 
Ma Londra rappresenterà anche l'anello di congiunzione con un mondo a James sconosciuto; un mondo costituito da creature senza vita, i vampiri, che si muovono nella notte, non visti, alla ricerca delle prede animate di cui cibarsi. 
Sarà la scomparsa di James, l'assenza di sue notizie, a costringere Charlotte a mettersi in viaggio, a rendersi conto di come suo fratello conducesse due vite parallele, quella quotidiana da una parte e un mondo tutto suo dall'altra. Un mondo sconosciuto del quale Charlotte ha intravisto solo qualche scorcio. Sarà proprio la necessità a renderla abile ed audace, facendo emergere aspetti del carattere di cui lei stessa ignorava l'esistenza.

Era da molto tempo che non mi imbattevo in un romanzo che avesse a che fare con i vampiri, creature tanto affascinanti quanto inquietanti ed è per questo che, appena saputo di questo titolo, ho contattato la Fazi Editore che ringrazio per avermi omaggiata di una copia.
Come avrete potuto notare il romanzo è costituito da più di 500 pagine ed io il peso di questa mole l'ho avvertito tutto, soprattutto perché la prima parte, con protagonista James, mi è sembrata molto sottotono rispetto alla seconda, molto più adrenalinica e coinvolgente,  in cui a muoversi sulla scena è Charlotte. 

Il romanzo è strutturalmente ripartito in cinque parti che servono a dividere la narrazione e in alcuni casi, purtroppo, ad interromperla. Questo accade nel momento in cui ha inizio la seconda parte interamente dedicata agli scritti di Augustus Mould, un Animato che conduce i propri studi sugli spenti per scoprire tutto quello che c'è da sapere e sfruttare al meglio quello che viene ritenuto, da molti, un dono. Ecco, questa parte mi è sembrata temporalmente disconnessa dal resto, perché, in un primo momento, non riuscivo a comprenderne la collocazione rispetto ai fatti narrati e, nel mio caso, non ha fatto altro che confondere il tutto.

Ho molto apprezzato, invece, la costruzione della vicenda in generale con la lugubre ambientazione della fascinosa Londra vittoriana, così come lo stile altamente descrittivo, la continua contrapposizione tra lusso e povertà, tra luce ed ombra, e la perfetta caratterizzazione dei personaggi, figure che si delineano piano piano nella semioscurità e le cui storie, nella loro singolarità, vanno a costituire un quadro molto più ampio.
Devo ammettere che mi sono un po' mancate la sale da tè di cui si parla nel sottotitolo, anche se è innegabile che tale bevanda è molto presente durante la narrazione.
A discapito della buona lettura la prolissità che caratterizza l'intera opera con una serie di elementi che potevano essere eliminati per rendere il tutto meno lento e dispersivo da una parte e molto più accattivante dall'altra.

In definitiva un romanzo che consiglio soprattutto agli amanti del genere e delle atmosfere lugubri,  a coloro che vogliono avere un'idea ben precisa di uno spaccato della società dell'epoca. Un romanzo che dimostra come, alla fine, il cerchio si chiuda per tutti, buoni o cattivi. 





giovedì 6 ottobre 2016

Recensione 'Harry Potter e la maledizione dell'erede' di J.K. Rowling






Harry Potter e la maledizione dell'erede
J.K. Rowling


Editore: Salani Editore - Genere: Bambini e ragazzi
Pagine: 368 - Prezzo: 19,80 € - eBook: 14,99€


È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati. Basato su una storia originale di J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne. Un nuovo spettacolo diviso in parti uno e due. Il volume conterrà in un'unica edizione entrambe le parti.





Lo confesso, ho tergiversato molto prima di scrivere questa recensione. Non sapevo se farlo o meno. Questo perché quando si tratta di Harry e di zia Rowling io non riesco ad essere obiettiva, a me piacerebbe perfino la loro lista della spesa.
Ora vi starete domandando perché io sia qui a scrivere, ebbene perché in molti mi hanno chiesto cosa ne pensassi. Allora io mi sono messa comoda e, come sempre, ho cercato di immaginare come avrei spiegato un libro del genere senza lode e senza infamia.

Qualcuno ha parlato di mera speculazione, qualcun altro ha detto che questo capitolo non è all'altezza dei precedenti e forse potrebbe essere vero, tuttavia, dietro a tutto questo, io ci ho visto anche una bella storia, una storia che, nonostante tutto, ha molto della mano esperta e dotata di particolare inventiva della Rowling.
La prima cosa importante da stabilire per approcciare al meglio alla lettura di "Harry Potter e la maledizione dell'erede" è che, purtroppo, si tratta di un testo teatrale e, come tale, non presenterà quella parte discorsiva atta a descrivere luoghi e personaggi, dovrete andare molto di fantasia. Un testo teatrale, infatti, è costituito soltanto da battute e piccoli incipit per spiegare a chi osserva cosa sta per accadere in scena. Nonostante ciò, però, l'atmosfera magica si respira eccome. 

Durante la lettura vi sembrerà di tornare indietro nel tempo, la cicatrice tornerà a pulsare sulla fronte di Harry, passato e presente si fonderanno e forse sarà proprio quel passato a prendere il sopravvento sul futuro. Un futuro in cui giovani protagonisti saranno chiamati a confrontarsi con i loro padri perché questa è anche una storia di padri e figli.
Da una parte Albus Severus, un giovane che ha ben poco delle caratteristiche paterne, un ragazzo che dovrà confrontarsi con la figura di suo padre, che non rappresenta un vero e proprio fantasma ma è lì in carne ed ossa, con le sue gesta eroiche. Una figura ingombrante che costituirà un peso sotto il quale soccombere perché lui non si sentirà all'altezza, anzi si considererà una vera e propria delusione.
Dall'altra parte un altro figlio, Scorpius Malfoy, che non ha nulla del nome che porta. Un ragazzo gentile, buono d'animo, senza amici e con un grande macigno da portare: l'essere additato dai più come figlio di Voldemort. Un ragazzino che, nonostante i pochi tratti descrittivi e l'assenza di una narrazione che ci aiuti ad entrare nella sua testa, nei suoi pensieri, rappresenta uno dei personaggi al quale non ci si può non affezionare. 
A fare da sfondo alle vicende che prendono piede man mano che ci si inoltra nella lettura ritroverete i luoghi tanto amati, i personaggi che hanno fatto la storia di Hogwarts, più grandi di quando li abbiamo lasciati e con tanti nuovi problemi soprattutto legati alla sfera genitoriale. Non mancheranno piccoli flashback che porteranno a galla una miriade di ricordi emozionanti e quel pizzico di magia che non guasta mai.


"L'amore acceca. Non abbiamo voluto dare ai nostri figli quello di cui avevano bisogno, ma quello di cui avevamo bisogno noi. Siamo stati così occupati a riscrivere il nostro passato che abbiamo rovinato il loro presente."


Non mi aspettavo un'avventura strabiliante quando ho acquistato il romanzo, ma nutrivo una profonda curiosità che mi ha spinta a dargli un'occhiata più da vicino. 
A primo impatto si potrebbe avere una qualche difficoltà ad abituarsi ad un tipo di scrittura essenziale, priva di fronzoli, e costituita solo da quelle che sono le battute del copione. Una volta presa la mano il romanzo si lascia leggere speditamente e nel mio caso mi ha spinta a volerne sapere sempre di più fino al raggiungimento dell'epilogo.
Una lettura fuori dagli standard, se non siete abituati al tipo di scrittura in questione, ma una rappresentazione teatrale assolutamente da vedere per essere vissuta a pieno sulla propria pelle. Peccato doversi accontentare solo dell'opera scritta!





lunedì 3 ottobre 2016

Recensione 'Anatomia di un cuore innamorato' di Sara Mengo







Anatomia di un cuore innamorato
Sara Mengo


Editore: Piemme - Genere: Letteratura rosa
Pagine: 296 - Prezzo: 18,50 € - eBook: 3,99€


Celeste ha 26 anni e studia medicina. Peccato che tra lei e la laurea si frappongano ostacoli di non poco conto. Primo fra tutti il desiderio di innamorarsi. Sogna l'uomo perfetto e la storia capace di toglierle il fiato, ma è fatalmente vittima di innamoramenti improvvisi e passeggeri, quasi adolescenziali, spesso decisamente fuori luogo. Eppure, pagina dopo pagina, il suo principe azzurro sembra prendere le sembianze di Giorgio Ferranti: medico trentacinquenne, ora gentiluomo d'altri tempi, ora seduttore incallito, certamente affetto da una particolare forma di bipolarismo. La storia d'amore con Giorgio, la malsana infatuazione per la carismatica voce del suo docente di cardiologia, il primario cinquantenne Fabio Zaffiri, e la sua amicizia con quattro compagni di studi, "apparentemente indegni di praticare la professione medica", la condurranno nel vivo di una commedia romantica, tra lezioni, insolite ubriacature, fughe a Parigi, confondenti autopsie e osteggiarti gerarchie cui sembra inutile anche solo pensare di ribellarsi. Un'altalena costante tra cuore e ragione, che la condurrà al lieto fine (anche se tutto diverso da quello che si aspettava).






Quando si è lettori da moltissimo tempo, non dico sempre, ma nella maggior parte dei casi, si riesce a discriminare tra romanzo e romanzo. Con un occhio attento si riescono ad interpretare quei segnali che ci permettono di non incappare in qualcosa di poco affine, diciamo così.
Ecco, quando ho acquistato questo romanzo, soprattutto per l'ambientazione tutta ospedaliera, ora non fraintendetemi non è che mi piaccia la vita in un posto del genere, ma le storie che si celano dietro quelle quattro mura sì, avevo grandi aspettative, ma proprio grandissime. Diciamo che, durante e dopo la lettura, il mio castello di sabbia è franato sotto un violento pestone.

Questo romanzo ha una doppia chiave di lettura: ci saranno coloro che sicuramente lo ameranno, per i quali non ci sarà nulla da eccepire circa storia e contenuti, e coloro che invece avranno l'impressione di stare assistendo ad un déjà vu, un déjà vu che è un incrocio tra Grey's Anatomy (al quale ci sono continui riferimenti nel testo) e una specializzanda in medicina legale molto molto famosa e di cui non farò il nome. 
Ora, io appartengo alla seconda categoria e, ovviamente, ve ne spiego il motivo. 

Celeste è una laureanda in medicina con una particolare propensione verso l'anatomia patologica, materia in cui ha fatto anche domanda di tesi, a causa della sua incapacità nella gestione del dolore. Celeste è una giovane donna che, come tutte del resto, è alla ricerca del vero amore ed è pronta a tutto per questo, anche ad innamorarsi di due uomini: Giorgio Ferranti e il Professor Zaffiri, trentacinquenne il primo e cinquantenne il secondo. Ora, se con il primo l'intesa è un qualcosa di radicato, il secondo è un personaggio del tutto sconosciuto, fino a questo momento, agli occhi di Celeste che si innamorerà di lui solo a causa del suo timbro di voce. Verrà a crearsi, così, un triangolo amoroso ricco di scenate di gelosia e baci rubati. 

Cosa non ho apprezzato del romanzo? A parte i continui riferimenti a quell'incrocio di cui vi parlavo poc'anzi, ho trovato nel personaggio di Celeste troppi tratti adolescenziali che non mi hanno permesso di entrare in sintonia con la sua figura. Tra l'altro tutti coloro che si muovono sulla scena sembrano affetti da bipolarismo in quanto si comportano in un modo per diventare tutt'altro dopo aver voltato la pagina. 

La scrittura è piuttosto acerba, non molto curata anche nella costruzione dei periodi e, a tratti, melensa. La piega presa dagli eventi è scontata e prevedibile, eccetto per quel piccolo colpo di scena finale che fa presupporre una prossima continuazione.
Tuttavia, quello che a mio parere andava maggiormente curato è la scansione temporale e il susseguirsi degli eventi. Si assiste ad una rapidità surreale di tali eventi che riguarda un po' tutti i rapporti interpersonali, ma che è particolarmente significativa nella repentina crescita di quello con il Professor Zaffiri, al punto tale che i due arrivano a parlarsi come vecchi amici, in frazioni di secondo, per coincidenze surreali, raggiungono un tono altamente confidenziale che li porterà a raccontarsi particolari della loro vita passata. 
Un vero peccato perché c'erano tutti i presupposti per una storia interessante, una di quelle storie che piacciono tanto al mio io lettrice. 





sabato 1 ottobre 2016

Monthly Recap Settembre!



Rubrica a cadenza mensile per riepilogare quanto avvenuto nel mese appena trascorso



Buon sabato miei cari lettori e benvenuto Ottobre! L'estate ha ceduto il passo all'autunno, a breve gli alberi si tingeranno delle varie sfumature di rosso e arancio, si spoglieranno delle foglie lasciando i loro affilati rami in bella vista e...
D'accordo la smetto, anche perché questo preambolo era necessario semplicemente per dire che siamo in una delle stagioni preferite dalla sottoscritta e da noi lettori, in senso più generale.
Un nuovo mese arriva e un nuovo mese se ne va e quindi è tempo di Monthly Recap. Come sempre vi guido alla scoperta di quello che è stato il mio settembre letterario, il mese del rientro, della ripresa delle varie attività. Un mese che, tutto sommato, non è stato poi tanto male!




LETTURE E RECENSIONI


Devo ammettere che, al rientro dalla casa estiva, non ho ben ingranato la marcia, le letture sono un po' procedute a rilento e ho esagerato con i gialli al punto da volermi discostare un po' da tale genere. Vediamo insieme quali libri mi hanno fatto compagnia in questi 30 giorni (cliccando sulle cover sarete rinviati alla mia recensione).


Testo Alternativo Testo Alternativo Testo Alternativo
Testo Alternativo
Testo Alternativo
RECENSIONE IL 3 OTTOBRE
Testo Alternativo

Trovate di tutti la recensione sul blog eccetto di "Anatomia di un cuore innamorato", che sarà online lunedì 3 Ottobre, e di "Harry Potter e la maledizione dell'erede", che non so ancora se recensire o meno, insomma lo scoprirete presto, credo .
Per quanto riguarda, invece, la proclamazione del libro del mese di Settembre devo ammettere di essere stata fortemente indecisa fino a pochi minuti fa. Alla fine ho scelto "Io che amo solo te" di Luca Bianchini.